Borse, S&P 500 impalato dopo i verbali della Federal Reserve
Wall Street ha chiuso in moderato progresso la seduta caratterizzata dai verbali della Federal Reserve. L’indice allargato ha chiuso a quota 2.432,54, senza quindi riuscire a dare seguito alla reazione avviata dopo il test dei 2.405 punti del 29 giugno. Guardando ai grafici se il paniere dovesse superare il livello massimo di quella candela di prezzi, a 2.443 punti, si avrebbe una bella spinta. Tuttavia si avrebbe una fase di ripresa vera e propria probabilmente solo con il successivo superamento dei record assoluti di giugno intorno a 2.454 punti.
Dal punto di vista tecnico, dicono i graficisti citati da Financial Trend Analysis, finché i prezzi si manterranno al di sopra dell’area di 2.405 punti sarà lecito sperare in una estensione della reazione dell’S&P 500. Nel caso invece di ritorno sotto questo riferimento, le aspettative di rialzo vacillerebbero facendo temere l’avvio di una fase correttiva di tutto il rialzo in forza dai minimi dello scorso novembre con target a 2352 punti circa, per un nuovo test dei minimi di metà maggio, e 2.325/2.330, trend line che fa riferimento ai minimi del 2016.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.