Nuove sanzioni contro la Corea del Nord e se l’approccio diplomatico fallisce gli Stati Uniti potranno passare a quello militare. Lo ha detto l’ambasciatrice degli Usa presso le Nazioni Unite Nikki Haley. Si torna a parlare di intervento militare dopo il missile intercontinentale testato dalla Corea del Nord lo scorso martedì, arrivato nel Mar del Giappone ma potenzialmente in grado di raggiungere il territorio degli Stati Uniti anche con una testata nucleare.
Davanti al Consiglio di Sicurezza Onu, Haley ha annunciato che gli Usa avrebbero intenzione di preparare un documento per incoraggiare una risposta internazionale proporzionata all’escalation delle minacce provenienti dal leader della Corea del Nord Kim Jong-un e che l’opzione militare non è esclusa, una volta fallite le iniziative diplomatiche.
Haley non è entrata nei dettagli ma ha detto che con l’accordo della comunità internazionale si potrebbe andare verso un aumento delle restrizioni aeree e marittime, il taglio delle fonti di valuta pregiata del Paese e limiti al petrolio necessario per i programmi militari della Corea del Nord. Sulle sanzioni contro Pyongyang, tuttavia, è in corso un duro braccio di ferro al Consiglio di Sicurezza dell’Onu con la Russia.
Difficile tuttavia prevedere un’intervento militare chirurgico, cioè un attacco mirato con pochi danni collaterali e vittime civili. Secondo il New York Times, i primi ad essere in pericolo in caso di conflitto aperto sarebbero i cittadini della Corea del Sud che vivono a poca distanza dalla zona del conflitto, esposti agli attacchi di Pyongyang. L’imprevedibilità di un simile conflitto sarebbe il rischio maggiore e una volta cominciato l’intervento, entrambe le parti potrebbero andare verso un’escalation del loro impegno militare.
Intanto dagli Usa si cerca ancora di percorrere la strada della Cina. Il presidente americano Donald Trump ha in programma di incontrare l’omologo cinese Xi Jinping a margine del vertice del G20 ad Amburgo. L’amministrazione statunitense spera di convincere la Cina ad aumentare le pressioni diplomatiche sulla Corea del Nord. Da parte sua la Cina ha già invitato alla moderazione e spinge per colloqui tra le potenze mondiali e la Corea del Nord per lo smantellamento del programma nucleare del Paese.