NEW YORK (WSI) – Crescono i timori in merito al settore retail la cui crisi si acuisce dopo la notizia che Abercrombie & Fitch ha chiuso la porta ad eventuali operazioni di aggregazione, preferendo focalizzarsi sul raggiungimento dei propri target fissati nel piano industriale.
Lo scorso maggio l’azienda di abbigliamento aveva reso noto l’avvio di trattative per una potenziale vendita con diversi offerenti, tra cui American eagle ed express. Anche la società di private equity Sycamore Partners si era avvicinata all’acquisizione di Abercrombie ma il tutto poi si è concluso in un buco nell’acqua dopo che la società ha reso noto di non voler più procedere alla vendita.
Dopo avere valutato in modo organico tutti i fattori rilevanti, con l’assistenza dei nostri consulenti finanziari, il consiglio di amministrazione di A&F ha deciso che la via migliore per aumentare il valore per gli azionisti è la rigorosa esecuzione del nostro piano industriale.
Queste le parole del presidente esecutivo Arthur Martinez, confermando la fiducia della società nelle prospettive delle attività e nelle opportunità dei brand.
Una notizia che ha fatto calare a picco le azioni della Abercrombie & Fitch che ieri hanno perso oltre il 21% trascinando nel baratro altre aziende operanti nel settore retail. “Una situazione catastrofica quella che si è venuta a creare”, come sottolinea unanalista di Jefferies, Randal Konik alla Cnbc.
Lo status generale del settore retail nell’abbigliamento è incerto. E molto probabilmente a pesare per il rivenditore Abercrombie è stato il declino dei centri commerciali e l’incapacità della società di adattarsi alla tendenza della moda veloce. “Francamente il loro marchio sembra ormai datato” incalza Susan Anderson, analista per FBR Capital Markets.
A scendere nella giornata di ieri in borsa anche le azioni di Gap, American Eagle e Express, che segnano un – 4 per cento. A vedere il calo anche altre aziende di abbigliamento come Guess, Children’s Place. Il titolo di A&F sale dell’1,3% nel 2017, ma ha ceduto il 36% negli ultimi dodici mesi. Volendo fare un paragone, l’indice di settore Spdr S&P Retail Etf ha perso l’8,5% nell’ultimo anno e lo S&P 500 è salito del 13,9%.