Le regole dell’operazione di sicurezza alle frontiere del Mediterraneo Triton saranno riviste e gli Stati europei dovranno far fronte ai loro impegni per rafforzare la missione. Lo ha ottenuto una delegazione italiana che ieri è andata alla sede di Frontex a Varsavia. Un gruppo di lavoro discuterà sul cambiamento di Triton, alla luce delle proposte fatte dal governo italiano nell’incontro di inizio luglio a Tallinn per coinvolgere di più gli altri Stati Ue nel far fronte all’emergenza migranti.
La delegazione a Varsavia era guidata dal direttore centrale Polizia delle Frontiere Giovanni Pinto. L’Italia vorrebbe che in caso di afflusso massiccio di migranti, questi possano essere sbarcati anche in porti di altri Paesi ma si è trovata per ora di fronte al no di Francia e Spagna. Alcuni giorni fa Frontex si è impegnata ad aumentare la sua presenza negli hotspot italiani.
La pressione del governo italiano per spartire le responsabilità della questione immigrazione continua su altri fronti. Domani una delegazione di tecnici sarà al palazzo della Commissione europea a Bruxelles per definire il codice delle organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo, richiesto dal piano della Commissione sull’immigrazione. Intanto, il ministro dell’Interno Marco Minniti andrà a Tripoli per incontrare i sindaci della costa e quelli al confine sud del Paese e trovare intese sulle partenze dei migranti.
Il processo di approvazione dello ius soli diventa sempre più complesso di fronte alla possibilità che non ci sia una maggioranza a favore sufficiente al Senato. Dal partito democratico, il capogruppo Luigi Zanda dice che lo ius soli resta una precedenza assoluta per il Pd ma il rischio è che insistere sul provvedimento possa essere pericoloso per la tenuta del governo e che il disegno di legge finisca nello stallo parlamentare.