I decreti ministeriali di attuazione del piano di ricapitalizzazione precauzionale di Mps dovranno essere completate “entro l’inizio di agosto”: lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione bancaria italiana. Al termine dell’operazione di ristoro integrale degli obbligazionisti subordinati retail, lo stato deterrà una quota pari circa al 70% della banca senese, con un impiego di risorse di 5,4 miliardi di euro. “Una volta riportata la banca su adeguati livelli reddituali, lo Stato cederà sul mercato la propria partecipazione, valorizzando l’investimento ora effettuato”, ha aggiunto Visco.
“La banca c’è, lavora, e anche stavolta credo saprà ricompensare lo Stato del suo investimento“, ha commentato il presidente di Mps, Alessandro Falciai, in un’intervista al Sole 24 Ore. Il presidente ha sottolineato, inoltre, come la banca abbia fatto da cavia per direttive europee di difficile applicazione anche per gli stessi regolatori:
“Siamo stati il banco di prova di norme che finora non erano mai state applicate: per tutti c’è stato molto da imparare. E non mi stupisce che ora, a valle della nostra esperienza e forse anche grazie alla nostra esperienza, ci si renda conto che alcune regole vadano migliorate. […]. Qualcuno ci doveva passare per quelle forche caudine, ed è toccato a noi”.
E sull’opportunità che la Brrd, la direttiva nota per il bail-in, venga modificata, Falciai ha risposto:
“Abbiamo toccato con mano come alcune dinamiche regolatorie e di vigilanza italiane ed europee fatichino a scaricare a terra la loro potenza. A più riprese abbiamo avuto la sensazione che anche i regolatori facessero fatica ad applicarle”.
“Ci avessero pensato prima la strada per il Monte sarebbe stata più agevole”, ha dichiarato Falciai che poi tira un sospiro di sollievo, “ma ne siamo usciti vivi”.