Il Dieselgate, lo scandalo sulle emissioni truccate che ha travolto Volkswagen e altri marchi a partire dal 2015, ha colpito anche Daimler. La casa automobilistica tedesca avrebbe venduto, fra il 2008 e il 2016, più di un milione di macchine con emissioni eccessive, secondo quanto riporta Suddeutsche Zeitung. La Procura di Stoccarda è sul caso e a fine maggio 2017 ha effettuato una perquisizione. Quello che viene contestato a Daimler è di avere usato un sistema che permetteva di truccare i risultati dei test sulle emissioni e la mancata segnalazione di questo all’autorità federale per i trasporti tedesca KBA.
Daimler avrebbe usato un sistema di abbattimento dei gas di scarico che funzionava sui rulli ma non in strada. Ad essere coinvolti sono auto e veicoli commerciali. I motori sotto accusa sarebbero gli OM 642 e gli OM 651. Finora Daimler non ha rilasciato dichiarazioni, attenendosi al principio per cui le indagini in corso non si commentano. A quanto scrive Suddeutsche Zeitung, gli inquirenti pensano che la KBA potrebbe ritirare l’omologazione rilasciata per la vendita di auto in Europa.
George Galliers, analista di auto a Evercore ISI, ha riferito che Daimler ha iniziato alcune trattative con l’EPA, l’Environmental Protection Agency statunitense, sui sui motori diesel, dopo l’inizio dello scandalo Volkswagen. Ha notato inoltre che è improbabile che le macchine siano vietate a causa delle emissioni eccessive: nessuna delle automobili Volkswagen ha subito questo trattamento e la società ha iniziato un richiamo volontario dei veicoli per risolvere i problemi relativi alle emissioni.
Daimler aveva anticipato ai media, azionisti e investitori il rischio di sanzioni per possibili controversie legali sulle diversità di interpretazione del funzionamento dei sistemi di abbattimento delle emissioni. La legge prevederebbe infatti che in alcune situazioni il meccanismo possa essere disattivato per proteggere il motore.