Il collocamento di Ups, la societa’ di consegna pacchi famosa per i suoi camioncini marroni, e’ stato piazzato egregiamente e con gran fanfara a Wall Street. Ma altre matricole, forse meno note, in realta’ hanno fatto guadagnare molto di piu’ ai sottoscrittori.
Ma i riflettori sono innanzitutto per United Parcel Service, un’azienda rigidamente privata che ha deciso di quotarsi in borsa – al New York Stock Exchange e non al Nasdaq – dopo 92 anni di orgogliosa resistenza. Il titolo (UPS) e’ salito del 35% a 67 e 1/4, rispetto a un prezzo di collocamento di 50 dollari, curato dalla Morgan Stanley. L’Ipo e’ un record assoluto in termini di dimensioni per il mercato Usa (5,5 miliardi di dollari) anche se, in raffronto ai collocamenti nostrani di Enel, Eni e Telecom, la cifra non e’ cosi’ impressionante.
Ma sul altri fronti che gli investitori hanno realizzato i maggiori guadagni. Chi e’ riuscito a sottoscrivere azioni di Expedia, (EXPE) ha messo a segno un profitto del 303%, visto che il titolo si e’ impennato di 42 e 1/2 a 56 e 1/2. Expedia e’ una societa’ della Microsoft (MSFT), ed e’ leader mondiale in un settore in pieno boom, quello delle agenzie di viaggio online. Il collocamento e’ stato curato dalla Goldman Sachs.
Un terzo Ipo ha fatto faville. Una societa’ del settore internet, iBasis, e’ salita del 145%, crescendo di 23, a 39 dollari.
Ma dopo questi mega-rialzi, i titoli restano in quota. Per evitare che si verifichi una fuga in massa nel primo minuto di contrattazioni, infatti, i sottoscrittori sono vincolati a un impegno a non vendere per un periodo che va dai sei a un anno.