Pensioni minime in salita a 650 euro al mese, aumentabili fino a quota 1.000 a seconda degli anni di contributi accumulati. Nel giorno in cui l’INPS ha comunicato un boom delle domande dell’Ape social, a lanciare l’ipotesi di una trattamento di garanzia, per i giovani ma anche per la fascia dei 40-45enni, è il consigliere economico della presidenza del Consiglio, Stefano Patriarca, nel corso del convegno sulle pensioni organizzato dal Pd, partito già in piena campagna elettorale.
Concretamente, come ha spiegato Patriarca, “si può immaginare un sistema con 650 euro per chi ha 20 anni di contributi, che possono aumentare di 30 euro al mese per ogni anno in più fino a un massimo di mille euro”.
Il responsabile per il lavoro nella segreteria del Pd, Tommaso Nannicini, intervenendo al convegno, ha confermato che “il Pd farà una proposta, che studieremo e approfondiremo, sulla pensione di garanzia per i giovani, con un reddito minimo” e per “rivedere il meccanismo di adeguamento automatico dell’età pensionabile” con soluzioni diverse per tra chi sta totalmente nel contributivo e chi no, tenendo conto anche “delle diverse aspettative di vita” come previsto nel verbale d’intesa sulla fase uno visto che non tutti i lavori sono uguali. L’ipotesi è stata formulata insieme al governo Gentiloni.
Ieri intanto l’INPS ha comunicato che ammontano a oltre 66mila istanze, 66.409 per la precisione le domande di pensionamento anticipato attraverso gli scivoli previsti per l’Ape social e per i lavoratori precoci, presentate entro la scadenza di sabato (15 luglio).