Ancora un buco nell’acqua per Donald Trump e il suo tentativo di affossare la riforma sanitaria voluta da Barack Obama. Ieri il Senato statunitense ha bocciato la bozza che prevedeva l’abrogazione della legge: si trattava di un documento che avrebbe eliminato Obamacare entro i prossimi due anni, senza tuttavia sostituirla con una nuova legge.
Per farla passare, serviva la maggioranza semplice del 50 +1, ma i senatori hanno votato contro. I numeri: 45 voti a favore (tutti repubblicani), 54 voti contrari, ovvero tutti i 48 senatori democratici più sette senatori repubblicani.
I repubblicani che hanno espresso voto contrario sono: Dean Heller (Nevada), John McCain (Arizona), Susan Collins (Maine), Lisa Murkowski (Alaska), Shelley Moore Capito (Virginia Occidental), Robert Portman (Ohio) e Lamar Alexander (Tennessee).
Secondo alcuni calcoli se l’emendamento fosse passato 32 milioni di persone avrebbero perso l’assicurazione medica in meno di 10 anni, ma si sarebbe anche determinato un aumento della spesa sanitaria del 20%.
Il voto di ieri pomeriggio mette in luce come l’idea di alcuni senatori conservatori, di eliminare e basta Obamacare, non riuscirà mai a superare il Congresso. Inoltre il voto dimostra come il partito repubblicano continui a essere profondamente diviso nonostante l’appello del presidente Donald Trump che ha chiesto ai Senatori più volte di fare il loro dovere e di eliminare e sostituire Obamacare come promesso.
Senza alcuna speranza, adesso i repubblicani potrebbero provare una terza strada: cercare di eliminare solo alcune parti di Obamacare, ad esempio l’obbligo di avere una assicurazione prevista dalla legge di Obama. A quel punto inizierebbe un processo di negoziazione con la Camere, che ha già passato una bozza per eliminare e sostituire l’Affordable Care Act.