TOKYO (WSI) – Una crescente crisi politica minaccia la terza economia più grande del mondo, il Giappone. Il premier nipponico Shinzo Abe sta vivendo un calo di popolarità nei sondaggi a livelli record, sotto il 30 per cento.
A far crollare la fiducia dei giapponesi nel loro premier l’accusa ad Abe di aver utilizzato impropriamente i soldi dei contribuenti per aiutare la costruzione di un istituto veterinario — il Kake Gakuen — di proprietà di un suo amico intimo.
Abe ha negato di aver concesso favori ma la vicenda ha pesato molto sulle elezioni per l’assemblea metropolitana di Tokyo, tenutesi a luglio e che hanno visto la vittoria del partito di Yuriko Koike, attuale governatrice della città con un tracollo del partito liberal democratico del premier.
Una sconfitta che ha portato il ministro della Difesa Tomomi Inada alle dimissioni. Il premier deve così fare i conti con un governo che cade a pezzi e non è ancora chiaro se riuscirà a rimanere in carica fino alle prossime elezioni presidenziali a settembre del 2018.
“C’è una reale possibilità che il primo ministro possa esser fatto fuori prima delle prossime elezioni”, ha sottolineato in una nota Capital Economic. Da qui l’interrogativo che si pongono molti investitori: con l’uscita di scena di Shinzo Abe si dirà la parola fine al suo piano per rivitalizzare l’economia nipponica, l’Abenomics.
Sono tre i pilastri che costituiscono l’Abecomics: politica fiscale, allentamento monetario e riforme strutturali e se Tokyo è riuscita a realizzare i primi due, il terzo – che include riforme del mercato del lavoro che puntano ad un aumento dei salari e incentivi alla sicurezza sociale con particolare attenzione alle donne – è ancora in fase di attuazione ma poiché la fiducia nel premier è ormai ai livelli minimi, è incerto che si possa realizzare.
Alcuni esperti però sottolineano come andando via Abe la sua riforma andrà avanti comunque, magari cambierà nome prendendolo dal nuovo primo ministro di turno che potrebbe essere l’attuale ministro degli esteri Fumio Kishida.