Pierluigi BOSCHI, quale componente del Consiglio di amministrazione della banca aretina, miseramente fallita per insolvenza verso i creditori – in primis i risparmiatori – aveva approvato la liquidazione di circa 700mila euro all’ex Direttore generale Luca BRONCHI.
Per questo lo si sta processando per concorso in bancarotta per la fine ingloriosa della Banca.
Pare tuttavia che si vada verso l’archiviazione. Un compenso, una liquidazione verso un dirigente viene elargita sulla base di un contratto ad personam all’uopo stipulato, che dovrebbe presupporre il raggiungimento di obiettivi economici di tutto rispetto che, pare, in questo caso siano del tutto mancati e quindi, trattasi di compensi ingiustificati.
Laddove assolto o comunque prosciolto, si dirà che giustizia è fatta!
Ebbene, quando una banca fallisce è perché ha elargito soldi a destra e a manca, erogando crediti “senza garanzia” in danno verso chi quei soldi ce li aveva messi, cioè i “poveri ed ignari risparmiatori”.
Un altro filone giudiziario,quello cosiddetto ‘bancarotta bis’, che vede altri 26 imputati tra ex dirigenti e sindaci revisori, in alcuni casi coinvolti in entrambi i filoni, accusati di finanziamenti ‘facili’ concessi ad alcune società.
Un ulteriore filone, per truffa, vede una trentina di ex direttori di filiale e cinque dirigenti alle prese con il processo a citazione diretta davanti al giudice monocratico.
Un altro capo d’accusa infine, riguarda il c.d. ostacolo alla vigilanza, una violazione che personalmente mi ha fatto sempre ridere, come a dire che sono io, amministratore disonesto e corrotto che devo presentarmi in Banca d’Italia e denunciare le mie stesse nefandezze ovvero, comunicare la realtà dei fatti in occasione di “comunicazioni istituzionali” periodiche.
Roba da matti!
Il ruolo di un Organo di vigilanza sta proprio nell’individuare le “contraddizioni o falsità” di tali comunicazioni e sennò, v’è da chiedersi, che ci sta a fare?
Nel frattempo, il procuratore Roberto Rossi sembra che abbia presentato ricorso contro l’assoluzione, davanti al Gup, dell’ex presidente Giuseppe Fornasari, dell’ex direttore generale Luca Bronchi e del dirigente David Canestri.
La lezione che si dovrebbe trarre a futura memoria, a cominciare dal ruolo dell’Organo di vigilanza centrale, oltre che interno, dovrebbe essere proprio quello di verificare le modalità di esercizio del credito e la capacità della Banca di farvi fronte in caso di passaggio a sofferenza. la solidità patrimoniale.
Ma questa è un’altra storia, tutta italiana s’intende!