Germania in testa, seguita da Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito. Sono queste, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, le mete principali dei pensionati italiani che decidono di trasferirsi all’estero alla ricerca di un paese con un il regime fiscale più vantaggioso e il costo della vita più bassi rispetto all’Italia.
“Spesso – come ricorda il quotidiano economico – si tratta di persone che ricevono importi medi mensili bassissimi“.
A questo proposito, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nei giorni scorsi ha ricordato che più di un terzo delle pensioni pagate all’estero dall’Inps nel 2016 hanno periodi di contribuzione in Italia inferiori ai 3 anni, il 70% sotto i 6 anni e l’83% inferiore ai 10 anni.
Gli importi medi mensili pagati in Europa variano dal minimo medio mensile del Belgio (a quota 163,9 euro con 14.674 trattamenti) al massimo del Portogallo (2.132,65 euro medi mensili per 1.037 pensioni).
A proposito del Portogallo, il Sole 24 Ore ricorda che:
“da qualche tempo il paese è considerato dai pensionati italiani il nuovo Eden, le nuove Cayman della terza età: lì chi diventa “residente non abituale” per 10 anni è esentato da qualunque tipo di tasse sulla pensione. Una sorta di paese di Bengodi dove al fisco non si deve nulla, dove la pensione si incassa al lordo. Il guadagno del paese avviene sui consumi dei nuovi residenti”.
Ma non solo:
“Grande appeal anche per Cipro (170 pensioni da 5.315 euro medi mensili). Qui la tassazione per i pensionati è al massimo del 5%, alla quale fino allo scorso anno si sommava una tassazione netta nazionale massima per la crisi del 3,5%. Poi c’è Malta, considerata la nuova Svizzera (210 pensioni da poco meno di 2.100 euro medi al mese)”.