Finora c’era il duo “Cuperlo & Orlando” a tenerci svegli, a dirci ogni 15 minuti che bisognava cercare alleanze a sinistra.
Con l’intervista a “Repubblica” di oggi di Francesco Rutelli, abbiamo trovato un altro “oracolo dell’unità” a prescindere o, potremo anche chiamarla “unità a tempo perso, vuoto a perdere”!
Quali sono i cespugli o le sterpaglie da unire?
Ma certo, quelli dell’accozzaglia, quelli che vogliono la palude, quelli che stanno in Parlamento da trent’anni ed ai quali gli piace “smacchiare gli giaguari, Portare i tacchini sui tetti, Pettinare le bambole o tenere le Mucche nei corridoi”.
Il nostro nuovo oracolo, ha tuonato:
“” L’ unica strada da percorrere per il Pd è quella di “un centrosinistra ampio” se non ci si vorrà rassegnare a “sconfitta sicura”. “Il Pd – argomenta – da solo non ha i numeri, è in rotta di collisione coi suoi alleati, sia a sinistra che al centro. I poli sono tre, la legge elettorale è proporzionale. Senza un colpo d’ala, ci attendono sei mesi di urli in campagna elettorale e poi un governo di larga coalizione”. Finiremo di nuovo a destra? “Sto dicendo che se trova un buon candidato premier, Berlusconi può certamente vincere”. Pensa che Renzi dovrebbe aprire a sinistra? “Guardi, la parola giusta c’è: Democratici. Un Pd identificato come sinistra è troppo – ci sono altre forze che possono giustamente farlo – ed è troppo poco: ci sono molti elettori che non si definiscono così” e “quindi, o queste forze di sinistra fanno una lista col Pd, oppure si alleano. La terza strada si chiama sconfitta sicura. La mia opinione, da fondatore, da non iscritto, e da amico sincero, è che occorra un centrosinistra ampio, al quale i democratici dovranno lavorare. Molto dipenderà dalla legge elettorale”.
A leggere riflessioni di tale portata, di tale profondità di pensiero, si comprende bene che questi signori, politici in “servizio permanente effettivo”, che nella vita, salvo dire chiacchiere non hanno mai fatto niente, non interessa “governare il Paese”, a loro interessa soltanto la poltrona quale unico modo per conservare lo status quo.
Governare significa metterci la faccia, prendere delle decisioni, assumersi delle responsabilità, cosa questa, che non hanno mai fatto nella loro vita: metafore a gogo e parlare male di Berlusconi: nella loro vita, politica s’intende, hanno fatto solo questo.
A questi oracoli di sventura, non interessano i lusinghieri apprezzamenti che giungono proprio oggi dall’Istituto di statistica nazionale – pure minimizzati – come l’export in crescita, la disoccupazione che faticosamente comincia a scendere, che la crescita sta diventando strutturale come tutti gli italiani si aspettano. Apprezzamenti che stanno solo a certificare non certo il raggiungimento degli obiettivi di crescita necessari a questo nostro disgraziato Paese, ma unicamente che la direzione di marcia da qualche anno a questa parte è quella giusta.
Pertanto, facciamocene una ragione: questi signori ci tocca sopportarli, al pari delle “disgrazie della natura” ma gli rispondiamo che il Partito democratico deve soltanto riprendere il percorso “riformatore”, momentaneamente interrotto a dicembre 2016.
Non serve vincere per poi limitarsi a “vegetare” come hanno sempre fatto – RUTELLI compreso – soltanto per tirare a campare o scrivere metafore.
Il popolo del SI, egregio signor RUTELLI, non ha bisogno di alleanze e certamente non dell’accozzaglia che ha brindato al risultato – tecnico – dell’esito referendario.
Il popolo del SI, quello del 41%, vuole vincere per cambiare l’Italia e per questo obiettivo così ambizioso, egregio signor Rutelli, non serve la Sinistra Assortita Italiana e men che mai oracoli di sventura.
AVANTI TUTTA!!!