Pericolo Corea: tutti gli scenari remano contro questa valuta
Comunque vada a finire, il surriscaldamento della situazione nordcoreana andrà a colpire una valuta: quella dei vicini del Sud, lo won. Lo sostiene una nota pubblicata venerdì da Nomura giunta alcuni giorni dopo le reciproche minacce di attacco lanciate dal regime di Kim Jong-un e dagli Stati Uniti di Donald Trump.
Dopo la relativa calma di questa settimana “un altro picco di tensioni è certamente plausibile”, scrive Nomura, “a meno che non ci sia qualche forma di risoluzione, tali tensioni potrebbero restare elevate per un po’ di tempo”. Lo “scenario base” per la società finanziaria giapponese, però, è che la situazione non arrivi a sfuggire di mano.
Ciononostante, secondo Nomura la moneta sudcoreana è destinata fronteggiare persistenti sfide che potrebbero indebolirne la forza. Innanzitutto, l’outlook sull’economia della Corea del Sud, vista in rallentamento quest’anno dal 2,7 al 2,3%. Le preoccupazioni dei cittadini sudcoreani, senza dubbio i più vulnerabili in eventuali attacchi (di rappresaglia o meno) da parte del regime del Nord, potrebbero colpire i consumi e gli investimenti; in tale scenario, prevede Nomura, la banca centrale sarebbe restia ad alzare i tassi nell’ipotetico tentativo di controbilanciare la discesa dello won. Più probabile che la situazione del cambio venga lasciata com’è a tutto vantaggio delle imprese esportatrici. Il clima di nervosismo e di minaccia, nel frattempo, ha già colpito duramente il settore turistico, riducendo del 68% le visite nel mese di luglio, rispetto a un anno fa.
Nell’eventualità di un conflitto militare, che il governo sudcoreano sarebbe interessato ad evitare “facendo tutto il possibile”, la valuta sudcoreana potrebbe crollare del 10%, mentre le ripercussioni anche sul listino borsistico nazionale sarebbero “catastrofiche”, scrive Nomura.
Quest’ultimo, durante il picco delle minacce, fra il 21 luglio e il 16 agosto, ha già comportato la vendita di azioni per 3,3 miliardi di dollari: che le tensioni con Pyongyang salgano o diminuiscano la prospettiva per il cambio resta la medesima. Anche nel caso di negoziati costruttivi con la Corea del Nord, questi ultimi “potrebbero richiedere molto tempo” prima di allontanare i timori .
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