Btp sotto pressione, cresce paura per fine QE e per moneta complementare
Torna un certo clima di tensione sui titoli di Stato italiani. Il rendimento decennale è salito al 2,169%, i massimi da circa un mese, mentre lo Spread con i Bund analoghi si è ampliato a 175 punti base. Gli operatori e gli analisti citano le nuove emissioni in vista sul mercato primario e le prospettive di un tapering, ovvero di un processo di graduale riduzione del programma di acquisto di Bond della Bce, che sarebbe giustificato dal miglioramento dell’economia in Eurozona. Vincenzo Longo di IG cita la possibilità di un rialzo dei tassi di interesse nella regione.
Nel report odierno di mercato gli analisti Mps Capital Services fanno notare che con la fine dell’estate il clima elettorale in Italia aspettando il voto a inizio 2018 potrebbe “scaldarsi” con un impatto inevitabile sui titoli di Stato e sulla fiducia nel paese. In questo senso pesano anche le parole di Berlusconi, leader ‘da casa’ di Forza Italia, sull’utilizzo di una moneta complementare. L’andamento negativo dei Btp mette sotto pressione i titoli bancari come Unicredit, Ubi Banca e Pop Emilia.
“Sono (investitori) esteri che vendono sui timori innescati da Berlusconi. È una cosa improbabile, come d’altra parte lo era l’elezione di Le Pen, ma il mercato ne risente”, riferisce a Reuters un trader italiano. In un’intervista al quotidiano Libero, Berlusconi ha detto di essere a favore dell’idea di introdurre una moneta parallela all’euro.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.