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Borse temono paralisi governo Usa, tutto si gioca con Draghi e Yellen

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Dopo le minacce di Donald Trump di chiudere i rubinetti del governo Usa pur di costruire il muro con il Messico i mercati finanziari temono una paralisi delle attività federali. Mentre le Borse fanno fatica dopo che il Dow Jones ha perso ieri 90 punti, il dollaro Usa è riuscito invece a ridurre le perdite accumulate ieri dopo le parole del presidente americano, che ha anche minacciato di mettere fine al trattato di libero scambio del NAFTA (North American Free Trade Agreement).

Quando riapriranno i lavori del Congresso Usa il 5 settembre, i parlamentari avranno 12 giorni lavorativi per approvare le misure relative alle spese pubbliche che consentano di innalzare il tetto al debito e impedire uno shutdown, una paralisi, dei servizi delle agenzie federali. Le Borse sono impazienti di ascoltare le parole che proferiranno Janet Yellen e Mario Draghi al simposio economico di Jackson Hole, nel Wyoming, organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City. Con l’economia dell’area euro in miglioramento la Bce dovrà stabilire come e quando ridurre il piano di allentamento monetario straordinario.

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