I dati economici positivi pubblicati negli Stati Uniti potrebbero dare avvio a una correzione dell’euro/dollaro
Il cambio euro/dollaro ha invertito la rotta dopo essersi affacciato ieri sopra quota 1,20. Oggi è sceso a quota 1,19 dopo la pubblicazione dei dati economici negli Stati Uniti, gli occupati Adp e la seconda lettura del Pil del secondo trimestre.
Ad agosto le buste paga calcolate dall’Adp sono aumentate di 237 mila unità, superiori sia alla rilevazione di luglio (201 mila) che alle attese (183 mila). Sorpresa positiva anche dalla seconda lettura del Pil. Tra aprile e giugno la crescita si è attestata al 3%, oltre le attese al 2,7%.
“Se la rilevazione governativa sugli occupati che verrà pubblicata venerdì ricalcherà in positivo quella dell’Adp di oggi – commenta Michael Hewson, chief market analyst di Cmc Markets – e se, cosa ancora più importante, i salari evidenzieranno segnali di pressione inflazionistica, il dollaro potrebbe fermare la sua discesa e invertire la rotta rapidamente”. Le attese di consensus sono per un incremento di 180 mila buste paga nei settori non agricoli.
In tal caso “la correzione sull’euro/dollaro potrebbe arrivare fino in area 1,16, in particolare se venisse confermata una rottura al ribasso di area 1,19, già messa in discussione dopo la pubblicazione dei dati Usa”.
Probabile pausa nel trend ribassista del dollaro
In parte la performance negativa del biglietto verde nella prima metà dell’anno può essere spiegata con la delusione Trump, incapace finora di portare avanti le riforme e le promesse della campagna elettorale. Ciò potrebbe aver portato a una svalutazione eccessiva del dollaro, in particolare contro l’euro, dovuta anche “alle prospettive di riduzione del programma di acquisto asset (tapering) della Bce, nel momento in cui le aspettative sui rialzi dei tassi da parte della Fed venivano riviste al ribasso”.
Attualmente un ritocco della Fed a dicembre è previsto solo dal 33% del consensus, piuttosto basso se si considerano i dati economici appena pubblicati. Inoltre il mercato potrebbe aver sovrastimato le intenzioni della Bce: “La Banca centrale europea potrebbe frenare il suo cammino verso la normalizzazione a fronte dell’importante tornata elettorale che si terrà in Italia nella prima metà del 2018”.