Fine del QE preoccupa Confindustria, rischio aumento deficit
La fine del Quantitative easing preoccupa Confindustria. In un’intervista tv a margine del forum Ambrosetti, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto che il “Qe finisce nel momento in cui c’è ripresa strutturale e deve agganciarla ad alto livello”.
“Mi preoccupa perché abbiamo tre nodi: debito, deficit e crescita e se non affrontiamo il nodo del debito, se aumentano i tassi di interesse, aumenta anche il deficit”, ha spiegato.
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Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.