Si fa sempre più tesa la situazione sulla penisola coreana. Mentre l’agenzia Asia Business Daily lancia l’allarme su un possibile nuovo lancio da parte di Pyongyang, Seul conferma che un missile intercontinentale è stato spostato verso la costa occidentale nordcoreana.
Si tratta della regione utilizzata finora per effettuare i lanci con i quali sono state messe a punto tecnologie che, in base alle stime degli specialisti, potrebbero raggiungere anche il territorio americano.
Di fronte alle crescenti minacce di Kim Jong-un, la Marina militare sudcoreana ha effettuato delle esercitazioni su grande scala.
“Se il nemico dovesse lanciare un attacco in superficie o sottomarino risponderemo immediatamente spazzandolo via dai mari” ha dichiarato il comandante della 13a Task force navale sudcoreana, capitano Choi Young-chan.
Gli Stati Uniti intanto potrebbero procedere alla vendita di “miliardi di dollari” di materiale militare alla Corea del Sud: lo ha reso noto la Casa Bianca, al termine di un colloquio telefonico tra il presidente Donald Trump e l’omologo sudcoreano Moon Jae-in.
Tutto questo mentre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu è esplosa l’irritazione Usa nelle parole dell’ambasciatore Nikki Haley che, al laconico “quando è troppo e troppo”, ha aggiunto la richiesta di “più forti misure possibili” contro Pyongayang anticipando la circolazione di una bozza di risoluzione.
Anche i leader del G7 hanno condannato “nei termini più forti possibili il nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord” con comportamento “irresponsabile”.
Nella dichiarazione firmata da Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzo Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, si chiede con forza che la Corea del Nord abbandoni immediatamente “tutti i programmi nucleari e di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile”.
Angela Merkel e Donald Trump, in una telefonata, hanno affermato che bisogna aumentare la pressione internazionale sulla Corea del Nord e il consiglio di sicurezza dell’Onu deve ratificare velocemente nuove e più forti sanzioni. È quello che hanno affermato. Merkel ha ribadito che “obiettivo resta una soluzione pacifica”, e ha affermato che la Germania “si impegnerà in Europa perché in Ue vi siano sanzioni contro la Corea del nord”. Per Trump, invece, “Tutte le opzioni per affrontare la minaccia della Corea del Nord sono sul tavolo”.