Al via oggi e domani a Tallin il summit informale dei ministri delle finanze dell’Unione europea. Tanti i temi che verranno affrontati tra cui quello spinoso che riguarda la tassazione per i giganti del web, da Google a Facebook passando per Amazon e Apple.
A riproporre il tema delle tasse digitali è il neo ministro francese delle finanze Bruno Le Maire che cercherà di convincere i suoi colleghi a tassare le imprese tech sulla base delle loro entrate e non sui loro profitti. In gioco vi sono miliardi di euro annui. L’idea di tassare il fatturato anziché i profitti è una vera e propria rivoluzione in campo fiscale.
La Francia quindi si pone in prima linea nella battaglia per tassare i colossi del web, Apple, Google e Facebook in primis, e si aspetta il sostegno di molti paesi europei. A fianco alla Francia infatti anche l’Italia, la Germania e la Spagna che hanno firmato una proposta arrivata da Parigi che prevede proprio la tassazione in base alle entrate, considerato un metodo equo e giusto per individuare il carico fiscale. La disciplina attuale prevede l’assoggettamento a tassazione sulla base dei profitti registrati e così i colossi del web preferiscono trasferire la propria residenza in paesi dove la tassazione è molto bassa come l’Irlanda anche se la maggior parte delle loro entrate deriva da altri paesi.
Le Maire ha smentito la notizia riportata dal quotidiano francese Les Echoes secondo cui i tedeschi non erano pienamente concordi con la sua iniziativa, affermando di essere invece sulla stessa linea con il suo collega Wolfang Schaeuble.
Le discussioni tecniche in programma a Tallin dovrebbero concentrarsi sul definire quanti introiti provengono da un determinato paese e quale aliquota applicare come ha detto una fonte ministeriale. Recentemente uno studio Ue ha messo in luce come gli Stati membri hanno perso 5,4 miliardi di euro (6,4 miliardi di dollari) di gettito fiscale da Google e Facebook tra il 2013 e il 2015. Che sia arrivata la svolta definitiva?