Cosa possono aspettarsi gli investitori nei prossimi cinque anni? La risposta che danno gli analisti della divisione Investment Solutions di Robeco nell’Expected Returns 2018-2022 è: meno di quanto ottenuto quest’anno.
“Anche dopo la fine della recessione degli utili – spiegano gli analisti di Robeco – i mercati azionari hanno continuato a crescere più degli utili sottostanti e gli spread del credito si sono ridotti nonostante l’erosione della qualità del credito, mentre gli spread dell’high yield si sono lasciati rapidamente alle spalle i timori del 2015 per il mercato del petrolio.
Esempio pressoché unico di classi di asset più interessanti rispetto allo scorso anno sono i titoli di Stato, anche se il miglioramento è ancora troppo modesto per suscitare grande entusiasmo. I titoli di Stato rimangono infatti tra gli asset più costosi in circolazione. Le valutazioni non sono un meccanismo di market timing particolarmente affidabile, ma assumono una certa importanza in un orizzonte temporale di cinque anni, soprattutto se si prevede che le banche centrali tolgano il piede dall’acceleratore”.
Secondo le previsioni targate Robeco, l’azionario renderà meno che in passato, con le azioni dei mercati sviluppati al 5% (dal 6,5%) e i titoli dei mercati emergenti al 6,25% (rispetto al 7,25% dello scorso anno).
“Al tempo stesso, siamo meno pessimisti nei confronti dei titoli di stato e ci attendiamo rendimenti pari al -2,5% dal benchmark dei titoli di stato tedeschi a 10 anni (vs. -3,5%) e pari allo 0,25% dalle obbligazioni high yield (vs. 1,0%)” aggiungono.
Lukas Daalder, chief investment officer della divisione Investment Solutions commenta: “Al giorno d’oggi vale soprattutto il “qui e ora”; noi però manteniamo una prospettiva di lungo termine visto che, in realtà, molte delle questioni che oggi preoccupano i mercati finanziari saranno messe in ombra da nuovi timori e opportunità prima del 2022. In sostanza, abbiamo corretto al ribasso le previsioni per la maggior parte degli asset e previsto una maggiore volatilità futura. Questa decisione può apparire più negativa del dovuto ma, a nostro avviso, rendimenti ponderati di un portafoglio ben diversificato diminuiranno solo leggermente”.
Per gli analisti di Robeco i mercati finanziari stanno entrando nella fase “adulta” del ciclo, spinti dalla possibile conclusione del quantitative easing e ciò provocherà un calo dei rendimenti degli asset più rischiosi “in parte per l’arrivo di un’inevitabile recessione. Probabilmente nessun altro asset incarna questa “maturazione” meglio dell’euro: nato in forma digitale nel 1999, può essere considerato un vero nativo digitale, termine utilizzato per descrivere anche la generazione dei millennial e, dopo un’Adolescenza (2011-2017) piuttosto inquieta, ora tutti si domandano se saprà essere un adulto affidabile.