Il Venezuela è sull’orlo della bancarotta, un evento che alcuni temevano e che potrebbe verificarsi prima del previsto dopo che lo Stato ricco di petrolio non è riuscito a ripagare gli interessi sul debito in scadenza il 15 settembre. Lo ha riferito Bloomberg citando fonti a conoscenza dei fatti: si parla di obbligazioni per un valore pari a 185 milioni di dollari.
Diversi detentori di obbligazioni con data 2027 non hanno ricevuto il pagamento e un funzionario dell’ufficio pubblico creditizio di Caracas, la capitale, si è rifiutato di commentare. Non si sa dunque se i fondi sono stati trasferiti e quando gli obbligazionisti riavranno indietro i loro soldi, ma il silenzio del governo non fa ben sperare e ha alimentato il panico nei mercati secondari.
Sul mercato vanno in scena vendite massicce di Bond sovrani del Venezuela, come si vede bene nel grafico sotto riportato. Il crollo dei prezzi dei titoli di Stato e l’impossibilita del governo di ripagare i creditori ha risvegliato i fantasmi della passata crisi argentina dei primi Anni 2000 che molti risparmiatori italiani esposti ai Tango Bond si ricordano bene.
A suggerire che il Venezuela stia attraversando seriamente in un periodo di crisi è il silenzio delle autorità del Tesoro: non ci sono notizie di un trasferimento di denaro per poter effettuare il pagamento del coupon. Altre volte in passato, come osserva Bloomberg, l’ufficio ha usato il suo account Twitter per prevenire i mercati sul fatto che l’agenzia fiscale dei Bond aveva restituito la somma dovuta.