Angela Merkel sarà incoronata per la quarta volta Cancelliere nelle elezioni tedesche che si terranno questo fine settimana. Dall’ampiezza della vittoria del suo partito dipenderà la coalizione che governerà la Germania e il destino dell’Europa.
Ci sono pochi dubbi sul fatto che Angela Merkel succederà a se stessa per la terza volta (sarà il quarto mandato) alla guida della Germania. La cancelliera dovrà tuttavia trovare una maggioranza di governo alleandosi con altri partiti. Il risultato delle elezioni tedesche è quindi meno scontato di quanto possa sembrare a prima vista. A seconda delle percentuali di voto ottenute dai singoli partiti, l’aspetto del futuro esecutivo Merkel potrebbe cambiare e con lui il futuro dell’Eurozona.
Gli ultimi sondaggi
Gli ultimi sondaggi, di cui Wall Street Italia ha dato conto in un altro articolo “Elezioni Germania: ultimi sondaggi prima del voto” danno il blocco conservatore di Angela Merkel (Cdu/Csu) in vantaggio di 13 punti percentuali sulla Spd di Martin Schulz. Inoltre il partito di destra ed euroscettico Alternative fur Deutschland (AfD) dovrebbe attestarsi tra il 10 e il 12%, in crescita dall’8-10% dei sondaggi precedenti. Die Linke (la sinistra) sarebbe al 10%, i Verdi all’8% e i Liberali (Fdp) al 9%.
I numeri da guardare
Per Marco Piersimoni di Pictet “sono due i numeri da guardare per prevedere l’effetto che le elezioni in Germania avranno sull’Europa. Il primo riguarda la percentuale di preferenze che raccoglierà Alternative fur Deutschland (AfD).
Come detto il partito euroscettico è in crescita nei sondaggi in una forchetta tra il 10 e il 12%. “Se AfD – riprende Piersimoni – dovesse ottenere un risultato elettorale migliore del previsto, ad esempio intorno al 15%, darebbe un segnale forte di una nuova inversione di tendenza sul fronte nazionalista. In tale contesto, i mercati reagirebbero nell’immediato con possibili ripercussioni su valute e spread”.
La seconda soglia elettorale da monitorare è la distanza tra Cdu/Csu e Spd. “A seconda che tale divario sia al di sotto o al di sopra del 15% potremmo avere un’indicazione diversa circa il futuro dell’Europa”. Gli ultimi sondaggi indicano una distanza di 13 punti percentuali, molto vicina alla soglia di controllo.
Le conseguenze e le possibili coalizioni
Considerando che Angela Merkel ha escluso alleanze con i partiti delle ali estreme (né AfD né Die Linke), sul tavolo rimangono due alternative principali che Piersimoni descrive così:
il primo scenario vede “una riedizione della coalizione classica tra il blocco conservatore Cdu/Csu guidato da Angela Merkel ed Fdp (magari includendo anche i Verdi), con Wolfgang Schaeuble riconfermato in veste di ministro del Tesoro. Con tale esecutivo si andrebbe verso un’Europa simile a quella sperimentata finora, con la Germania potenzialmente ancor più riluttante verso forme di maggiore integrazione economica. Un quarto mandato Merkel senza quindi slancio e virtualmente pericoloso per il futuro di medio termine dell’Europa”.
“Il secondo scenario è quello invece in cui il divario tra socialdemocratici e la Cdu/Cdu si assottiglia scendendo sotto il 15%. In questa ipotesi, una posizione forte della Spd all’interno della coalizione di governo potrebbe portare Martin Schulz al Ministero del Tesoro. Tale scenario condurrebbe con ogni probabilità a un’integrazione europea più veloce, grazie a un programma socio-economico più solido e al rafforzamento dell’asse con Macron. Un quarto mandato Merkel in grado di lasciare quindi un piccolo/grande segno nella storia del Vecchio continente”.