Inps, occupazione su ma diminuiscono i contratti stabili nei primi 7 mesi
Il saldo tra nuovi contratti di lavoro e cessazioni rivela che l’occupazione sta aumentando, anche se in massima parte, si riferisce a nuovi contratti a tempo determinato. Nei primi sette mesi dell’anno, rilevano i dati Inps relativi al settore privato, la differenza fra cessazioni e assunzioni è favorevole a queste ultime per 1.073.000 unità. Negli ultimi 12 mesi il saldo scende a +571.000, pur restando positivo. Ma è la composizione di questi 571mila posti in più a rivelare il trend della qualità del lavoro: solo il 3,15% degli aumenti è dovuto ai contratti stabili (18mila in più negli ultimi 12 mesi. La parte restante è composta dai contratti di apprendistato, il 9,1% degli aumenti (+52.000) e soprattutto dai contratti a termine, l’87,7% dell’aumento occupazionale messo a segno negli ultimi 12 mesi (87,74%).
Per quanto riguarda i primi 7 mesi dell’anno in corso invece, scrive l’Inps, “il maggior contributo” all’aumento occupazionale “è dato dalle assunzioni a tempo determinato (+25,9%) e dall’apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-4,6%: questo calo rispetto al 2016 è interamente imputabile alle assunzioni a part time)”.
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