Fmi: troppo credito alle famiglie mette a rischio stabilità finanziaria
La crescita del credito alle famiglie, in grado di dare slancio alla crescita, ma potrebbe essere la premessa di un collasso finanziario: lo ha scritto il Fmi in un avvertimento diretto ai governi contenuto in un report. L’analisi sarà presentata in occasione dell’incontro annuale previsto a Washington la prossima settimana. Una volta che la crescita diviene dipendente dal credito erogato alle famiglie il crollo finanziario potrebbe essere questione di massimo tre anni, scrive il Fmi.
“Come la crisi finanziaria globale ha mostrato, la rapida crescita del credito alle famiglie, in particolare i mutui, può essere pericolosa”, ha dichiarato Nico Valckx, uno degli autori della ricerca, in un post sul blog Fmi, “maggiori debiti sono associati a disoccupazione significativamente pi alta nei quattro anni successivi. E un punto percentuale di crescita nel debito aumenta le probabilità di una crisi bancaria futura” in proporzione analoga. “E’ un aumento significativo se si considera che la probabilità di una crisi è del 3,5% anche senza nessun aumento nel debito”.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.