Nella crisi con la Corea del Nord, la diplomazia potrebbe fallire. Meglio essere pronti al peggio. È questo il messaggio all’esercito del segretario alla Difesa statunitense, James Mattis, pronunciato alla conferenza annuale dell’Ausa, organizzazione non-profit a sostegno dei militari, a Washington.
“Tenetevi pronti, se la diplomazia fallisce con la Corea del Nord. È in corso uno sforzo diplomatico con la Corea del Nord. Cosa ci riserva il futuro? Nessuno può dirlo […] C’è una cosa che l’esercito statunitense può fare: essere pronto ad assicurare le opzioni militari che il nostro presidente potrebbe decidere di scegliere, se necessario. La comunità internazionale ha parlato, ma l’esercito statunitense deve essere pronto” ha detto il capo del Pentagono, aggiungendo che “Quello che vogliamo fare è essere così pronti a combattere che tutti nel mondo vorranno avere a che fare con il segretario [Rex} Tillerson e il dipartimento di Stato, non con la Difesa e l’esercito degli Stati Uniti”
Intanto, per far fronte allaa minaccia nucleare della Corea del Nord, gli scienziati della Corea del Sud hanno sviluppato una nuova arma chiamata bomba blackout. Lo riporta il quotidiano Daily Mail, spiegando che l’ordigno sudcoreano sarebbe in grado di paralizzare l’intera rete elettrica nordcoreana, ma senza spargimento di sangue.
Sul fronte diplomatico, proseguono gli sforzi della Russia per evitare un conflitto nella penisola coreana. In una telefonata col capo della diplomazia americana, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha avvertito il segretario di Stato Usa Rex Tillerson che Washington rischia di innescare un’inaccettabile escalation con la Corea del Nord.
La pensa diversamente il presidente Usa Donald Trump che, sabato scorso, ha avvertito sabato che gli sforzi diplomatici con Pyongyang sono falliti e ha definito nei suoi tweet i negoziati “una perdita di tempo”, aggiungendo che “solo una cosa funzionerà”.