Acea: settembre negativo per vendite auto in Europa, Italia controcorrente
Passo indietro a settembre per le immatricolazioni di auto nuove in Europa (Unione Europea più paesi Efta). Secondo io dati resi noti oggi dall’Acea, le vendite a settembre hanno registrato una contrazione del 2% a 1,46 milioni di veicoli rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando ci fu un record per le immatricolazioni.
Il bilancio dei primi nove mesi dell’anno mostra un incremento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2016 con oltre 12 milioni di nuove auto immatricolate. Il mercato italiano continua a trainare con una solida crescita (+8,1% con quasi 167mila auto nuove immatricolate) seguito dal mercato spagnolo (+4,6%). Un rallentamento, invece, si registra in Germania e in Gran Bretagna. In Italia dall’inizio dell’anno sono state immatricolate oltre 1,5 milioni di auto (+9%).
Breaking news
Morgan Stanley ha riportato un significativo aumento dell’utile netto nel terzo trimestre del 2024, con un incremento del 32% rispetto all’anno precedente. I ricavi netti sono cresciuti del 16%, raggiungendo 15,4 miliardi di dollari, mentre l’utile per azione è salito a 1,88 dollari. Questi risultati riflettono una gestione efficace del capitale, con un Common Equity Tier 1 capital ratio del 15,1%.
Le richieste di mutui negli Stati Uniti hanno subito un significativo calo nella settimana terminata l’11 ottobre, con una diminuzione del 17% rispetto alla settimana precedente. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande hanno registrato una flessione, mentre i tassi sui mutui trentennali sono aumentati.
Airbus sta considerando di ridurre fino a 2.500 posti di lavoro nella divisione Difesa e Spazio, attualmente in difficoltà economiche. La decisione è frutto di discussioni in corso con i sindacati, mentre la divisione ha registrato un risultato operativo negativo nel primo semestre.
La Borsa di Tokyo ha registrato un netto calo, interrompendo una serie di quattro rialzi consecutivi. L’indice Nikkei è sceso dell’1,83%, con particolare pressione sui titoli tecnologici e del settore semiconduttori. Questo è avvenuto dopo l’allarme lanciato da ASML sulla crescita futura e le possibili restrizioni USA all’export di chip avanzati.