Non avere scrupoli nelle relazioni interpersonali, mostrare egoismo e, in una parola, essere un po’ psicopatici, non è d’aiuto nel mondo degli affari. O almeno, non aiuta a gestire meglio i fondi hedge. E’ quanto attesta una nuova ricerca pubblicata sul Personality & Social Psychology Bulletin, che rovescia lo stereotipo dello “squalo”. L’analisi, basata su un campione di 101 hedge fund manager in posizioni apicali ha messo in relazione la personalità con i risultati conseguiti fra il 2005 e il 2015.
Gli studiosi hanno scoperto che, in media, i gestori che presentavano minori tratti narcisistici, machiavellici e psicopatici avevano conseguito migliori risultati, realizzando in media lo 0,88% in più ogni anno rispetto ai colleghi meno “gentili”. Per elaborare una definizione di chi fosse psicopatico in misura maggiore o minore gli studiosi hanno analizzato, senza indagarne l’identità, una serie di video nei quali i vari asset manager spiegavano le proprie strategie d’investimento; la collezione di clip proviene da una società che aveva creato una library finalizzata all’orientamento nel mondo degli investimenti.
Gli psicologi hanno quindi incasellato ogni gestore in una scala che tenesse conto della loro comunicazione verbale e paraverbale; ad esempio, un indicatore della psicopatia poteva essere lo sfoggio di un sorriso quando l’uomo parlava delle sfortune altrui. Un indicatore di narcisismo, è invece parlare di se stessi in terza persona. Una volta terminata la “diagnosi”, sono stati analizzati i rispettivi risultati finanziari.
Perché i gestori più psicopatici ed egoisti registrano performance peggiori? Una possibile risposta degli autori è che, fra i tratti che contraddistinguono questo modello psicologico c’è l’eccesso di fiducia in se stessi. Ciò aumenta la probabilità che strategie fallimentari vengano mantenute più a lungo, con conseguenti perdite di performance.