Ore decisive per la nomina del governatore della Banca d’Italia, con Ignazio Visco numero uno uscente di via Nazionale in pole position per la conferma. Lo riferiscono fonti parlamentari secondo cui la lettera di Palazzo Chigi con il nome del designato sarà inviata oggi al Consiglio superiore di Bankitalia, e venerdì il consiglio dei ministri delibererà il nome da inviare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui spetta il decreto di nomina.
Secondo quanto riferito da alcune fonti a Reuters, nonostante la contrarietà espressa dal segretario del suo partito, Matteo Renzi, e da alcuni esponenti di spicco del PD, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha proposto Visco per un secondo mandato come governatore di Bankitalia. Va ricordato che la nomina spetta al presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio.
La scelta – assicura il Governo – sarà ispirata ‘esclusivamente al criterio di salvaguardia dell’autonomia dell’istituto’. Questo ha fatto ritenere a molti osservatori che, nel caso in cui prevalesse l’opzione di un ricambio al vertice in Banca d’Italia, vi sarebbe in prima fila il nome di Salvatore Rossi, attuale direttore generale.
Dopo giorni di polemiche politiche, innescate dalla mozione parlamentare del Pd che chiedeva di aprire una “fase nuova”, il secondo mandato per Visco era nelle ultime ore ormai dato come l’ipotesi più probabile, anche dalle parti del Nazareno.
Anche se non si escludono sorprese dell’ultimo minuto dopo che lo stesso Matteo Renzi, in collegamento con la trasmissione Porta a Porta, ha continuato a mostrarsi critico nei confronti di una riconferma dell’attuale numero uno di Bankitalia:
“Se il presidente del Consiglio decide di confermare Visco io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso”.
Sempre da parte Pd il presidente Matteo Orfini ieri ha difeso la mozione del Pd:
“dobbiamo lavorare per creare una discontinuità affinchè non si verifichino più episodi del genere e per ridare credibilità al sistema. La nostra mozione non è stata una forzatura”, la forzatura “non è dirlo ma non tenerne conto”.
La decisione di Gentiloni intanto arriva nelle ore in cui il governatore va a Francoforte per partecipare giovedì alla riunione della Bce sull’allentamento del Quantitative easing. Una circostanza che rafforza il nome di Visco, inserito nel quadro dell’indipendenza e dell’autonomia di via Nazionale sollecitato da Mattarella.