Grasso: cambio di residenza

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Grasso: cambio di residenza

L’ex procuratore antimafia e da circa una legislatura Presidente del Senato Pietro Grasso abbandona il Partito democratico, con destinazione Gruppo Misto.

Prima di prendere la grave decisone dell’abbandono della nave da dove è partito ha sbattuto la porta e si è fatto sentire, anzi ha tuonato:

<<Politicamente e umanamente la misura è colma. Non mi riconosco più nel merito e nel metodo di questo PD, con comportamenti che imbarazzano le istituzioni e ne minano la credibilità. Non mi riconosco nemmeno nelle sue prospettive future>>.

Pare che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso sia legata alla doppia fiducia di Camera & Senato messa sulla Legge elettorale approvata solo ieri.

Da profano della materia e nella veste di mero osservatore, mi permetto di sottolineare:

  • Al netto dei Regolamenti parlamentari che naturalmente sconosco, credo che, per meglio rispettare il suo ruolo di Presidente, quale soggetto neutrale e super partes, questa decisione di transitare al “Gruppo Misto”, avrebbe fatto bene a prenderla il giorno dopo della sua nomina, se non altro per ragioni di opportunità. Qualche emerito in circolazione ha sempre detto che in alcuni ruoli – il riferimento era alla Magistratura – oltre che essere imparziale, bisogna anche apparire. In ogni caso, noi popolo del SI, quello del 41% alle Riforme costituzionali ce ne faremo una ragione molto velocemente considerato che, fatto molto grave, il nostro presidente è stato un fiero componente del popolo dell’accozzaglia;
  • I provvedimenti assunti in questa legislatura dal Partito di maggioranza relativa in Parlamento del quale lo stesso ha fatto parte per tutto questo tempo, stanno producendo effetti assolutamente positivi nell’economia nazionale. A detta degli analisti – Istat e non solo – è aumentata significativamente la fiducia dei consumatori e delle imprese al top da giugno 2007 (pre crisi);
  • I tanti tentativi di avere una legge elettorale, più volte sollecitata, proprio nell’ultimo anno, dal presidente della Repubblica;
  • Il c,d. “tedescum”, di cui all’ultimo tentativo fatto, sia pure con la volontà espressa dall’80% delle forze parlamentari è stato “cassato” grazie, sia alla presenza del “franchi tiratori” che vigliaccamente, si nascondono dietro il voto segreto dell’Aula che al guazzabuglio difficile da capire dei Regolamenti parlamentari, ahimè ancora operativi. Ne è conseguita, in questa ultima occasione di dare una Legge elettorale al sistema Italia, mettendo la “fiducia”. In alternativa, il Governo avrebbe dovuto fare un decreto legge la Notte di Natale, il ché sarebbe stato decisamente peggio;
  • Il SAI – Sinistra Assortita Italiana – era alla ricerca di un leader o presunto tale per dare una rotta ad una bussola impazzita che non sa che pesci pigliare: buon lavoro Presidente Grasso, un futuro radioso l’attende!

Addio Presidente Grasso, spiacente di averla conosciuta!