Rating Italia: fiducia unanime
Con la ritrovata fiducia di Standard & Poor’s di appena uno scalino, quando da diversi anni abbiamo girovagato attorno al burrone, come italiano tiro un sospiro di sollievo.
Non succedeva da oltre 15 anni e l’evento non era scontato, posto che parliamo dell’agenzia di rating internazionale notoriamente più prudente.
Oggi, con il treno della ripresa in atto e gli indicatori anche internazionali favorevoli, ci sono le condizioni per una robusta crescita degli investimenti e un porto sicuro anche per i capitali esteri. A meno di deragliamenti della fiducia quando verranno a mancare gli aiuti della Bce.
Quanto alla fiducia dei cittadini e delle imprese, è in netto rialzo. Il trend turistico della passata stagione con un significativo segno più è uno dei fattori che sta lì ad attestarlo. le nubi sembrano scomparse e il sereno accompagna la nave Italia.
A voler essere precisi, l’unica incertezza è data dal quadro politico incerto e frammentato che, almeno nel breve termine, non sembra offrire la stabilità necessaria.
Adesso è il popolo del SI al referendum costituzionale, quello del 41%, 13 milioni di persone aventi diritto al voto e che ancora credono che l’Italia si possa cambiare deve dimostrare la propria presenza.
Gli stessi dati economici pubblicati nel recente periodo stanno a dimostrare che la direzione di marcia è quella giusta. La disoccupazione sta scendendo, le diseguaglianze si stanno accorciando e la forbice del benessere sta assumendo una dimensione più umana.
I mille giorni hanno dato una svolta, nel segno della continuità dell’attuale Governo sia pure al netto di qualche distrazione, certamente involontaria – penso al caso Visco, confermato Governatore alla Banca d’Italia, per il quale qualche spiegazione è attesa dagli italiani – ci lascia vedere il futuro con un certo ottimismo.
A breve, i tempi saranno forse maturi per altri traguardi per un treno, quelle delle Riforme che l’Italia non può assolutamente perdere.