In un report Ubs promuove, dal punto di vista degli investitori, la nuova legge elettorale approvata in Parlamento. Secondo gli analisti della banca svizzera, che le hanno dedicato un breve report, gli esiti probabili della nuova legge favoriscono “alleanze che conducono probabilmente a grandi coalizioni, riducendo le possibilità di emergere ai movimenti populisti”, pertanto “riduce, ma non elimina il rischio di uno stallo parlamentare”.
Nel dettaglio, prosegue l’analisi di Ubs, la nuova legge sarebbe propizia a “coalizioni moderate, e diminuisce il rischio di governi meno ‘business-friendly’. Secondo una recente analisi – si legge – una coalizione centrista potrebbe ottenere la metà dei seggi parlamentari, cosa che non era possibile con la legge precedente”.
Rispetto all’assetto precedente, il Rosatellum bis prevede l’assegnazione di un terzo dei seggi su base maggioritaria; consentite, inoltre le coalizioni fra partiti, con soglia di sbarramento al 10%. Secondo Ubs lo scenario in grado di offrire la maggioranza, dati i sondaggi attuali sulle intenzioni di voto, è quella fra Forza Italia, Ap e Pd (grafico in alto, prima barra a sinistra), anche se ufficialmente le parti non prevedono la possibilità di allearsi dopo le elezioni.
In più, la nuova legge “riduce le possibilità che il M5s emerga come partito di governo”. Fatte queste premesse Ubs non può escludere che dopo le elezioni del 2018 il punto di arrivo possa essere un nuovo governo tecnico. Un’incertezza questa “che potrebbe ridurre il processo di riforme”.
Sotto l’osservazione della banca svizzera, come dei maggiori osservatori politici, ci sono le prossime elezioni in Sicilia il prossimo 5 novembre, che “potrebbero fornire degli insight su potenziali alleanze in occasioni delle politiche dell’anno prossimo”.