Il congresso del partito comunista cinese, che si riunisce ogni cinque anni, ha dato maggiori poteri al presidente Xi Jinping, il quale pare intenzionato a servirsi del suo incarico rinnovato per imporre una stretta contro i politici corrotti e contro il denaro facile, per impedire il possibile scoppio di una bolla dei debiti. I livelli di indebitamento di famiglie e imprese hanno raggiunto una quota record.
Approfittando di anni di denaro facile e crescita domestica boom, la Cina e le sue imprese hanno fatto acquisti in giro per il mondo senza badare a spese. Ora arriva il conto da pagare per lo shopping allegro. Un conglomerato cinese altamente indebitato, HNA, che da anni si sta lanciando in acquisizioni verticali, paga più per un prestito da 363 dollari al giorno rispetto a quanto ha dovuto sborsare un defaulter seriale come l’Argentina per chiedere un prestito della durata di 100 anni, nell’ultima emissione di un Bond secolare.
Alla fine di giugno 2018 HNA dovrà ripianare un debito da 28 miliardi di dollari, gran parte del quale è stato accumulato nei soli ultimi due anni. Sono numeri che danno bene l’idea di quanto le politiche di iniezione di liquidità nel sistema in Cina abbiano creato distorsioni, spingendo gruppi privati e pubblici a investire e indebitarsi seppure senza averne le possibilità. Questo ha aiutato l’economia, ma ha anche creato il rischio di una bolla creditizia.
È un fattore di rischio che viene citato dalla maggior parte degli analisti e il leader della Cina Xi cercherà di scongiurare il fenomeno. Come riferisce Bloomberg, il caso di HNA potrebbe essere simbolico dei seri problemi che la seconda potenza mondiale si trova a dover risolvere. Il gruppo che un tempo era esemplare dell’appetito insaziabile di Pechino per gli asset stranieri, ha deciso di emettere il bond a breve scadenza denominato in dollari più caro di sempre.
HNA, montagna di debito in scadenza: momento Minsky?
Secondo quanto riferito da una fonte anonima all’agenzia di stampa americana, per rifinanziare il debito offshore HNA ha intenzione di collocare sul mercato un bond a 363 giorni con un rendimento del 9%. Il record precedente era stato realizzato da Herun Holdings, che in settembre aveva emesso titoli con scadenza analoga all’8%.
Questi ultimi sviluppi hanno portato non soltanto i commentatori di mercato, ma anche le stesse autorità della Cina, a parlare dei rischi che si materializzi un “momento Minsky“. È stato il presidente della banca centrale cinese a evocare lo spettro di un collasso improvviso dei prezzi degli asset, dopo che quest’estate il Fondo Monetario Internazionale aveva avvertito che il boom dei debiti avrebbe potuto scatenare una grande crisi finanziaria.
Hyman Minsky è un illustre economista noto per aver elaborato la teoria secondo la quale una crescita eccessiva di debito o di credito aumenta il rischio di un collasso improvviso dei prezzi degli asset. Il “momento di Minsky” è stato citato negli ultimissimi tempi anche da vari analisti: i rialzi messi a segno di recente dai mercati globali del credito e anche dell’azionario sono stati spesso accompagnati da una serie di allarmi del genere da parte degli strategist.
Gli avvertimenti sulla crescita esponenziale dei livelli di indebitamento delle società cinese non sono nuovi, ma è la prima volta che un membro dell’establishment lancia un alert di tale portata. Zhou Xiaochuan, governatore della banca centrale PBOC, ha espresso preoccupazioni circa i livelli di debito aziendale e delle famiglie, che stanno salendo a un ritmo troppo elevato. “La Cina deve difendersi dall’ottimismo eccessivo, che potrebbe portare a un momento di Minsky”.
Secondo i calcoli dell’Fmi, Il credito nominale concesso al settore non finanziario in Cina è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni e il rapporto tra crediti complessivi e Pil, sempre nel comparto non finanziario, è aumentato del 60% al 230% circa nel 2016. Si stima che questi debiti già monumentali guadagnino ancora quota, fino a raggiungere il 300% del Pil nel 2022 (vedi grafico in fondo).
Come la compagnia di assicurazione Anbang, un’altra impresa fortemente indebitata, HNA ha esagerato nel fare acquisti di asset fuori dai confini della Cina. L’emissione di Bond, osserva Bloomberg, “è l’ultimo segnale del fatto che lo shopping all’estero di HNA per oltre 40 miliardi di dollari dal 2016 a oggi si sta facendo sentire sui conti della società, che ha accumulato 28 miliardi di dollari di debiti”.
HNA è diventato il primo azionista di Deutsche Bank e degli hotel Hilton (Hilton Worldwide Holdings), ma per farlo le spese per interessi sono più che raddoppiate nella prima parte dell’anno, quando HNA ha dovuto sborsare più di ogni altro gruppo non finanziario esclusi Stati Uniti e Brasile.
“Nove percento è un rendimento veramente alto per un Bond a un anno”, sottolinea la managing partner della società di ricerche sul credito Bondcritic. In pratica ci dice che la paura (che il debito non venga ripagato) è reale“.