Il bond a 30 anni del Tesoro Usa si e’ avvicinato al massimo delle ultime sette settimane, sull’onda dei timori per il possibile rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Il titolo a 30 anni ha fatto registrare, come ultimo prezzo, quota 98 21/32, il che ha portato il rendimento al 6,22%, il piu’ alto livello dal 12 agosto.
Alcuni dati economici in arrivo questa settimana potrebbero indurre la Fed ad irrigidire la politica monetaria americana. Sarebbe la terza volta quest’anno, da giugno in poi e (a meno di eventi straordinari che anticipassero la decisione), potrebbe accadere nella prossima riunione dell’Open Market Committee prevista per il 16 novembre. Cio’ costringerebbe gli investitori a riaggiustare i propri portafogli alla luce della nuova struttura dei tassi. Il che in parte sta gia’ avvenendo, a Wall Street, con evidenti smobilizzi dall’azionario all’obbligazionario.
Circa i dati macro-economici in arrivo, giovedi’ sono previste le vendite al dettaglio di settembre, e venerdi’ il cruciale indice dei prezzi alla produzione, sul quale tutti gli occhi sono puntati per capire se l’economia Usa si sta surriscadando e se si sta sviluppando, come molti temono, inflazione.
Ad aumentare la tensione tra gli operatori non sono solo i rialzi dei tassi sul mercato obbligazionario, ma anche i netti aumenti dei prezzi nel comparto delle materie prime. L’indice Bridge-Commodity Research Bureau Index di 17 materie prime e’ schizzato dell’1,9 % in poche ore stanotte sulla piazza di New York, e quel che e’ peggio e’ in rialzo del 7% dalla fine di giugno.