Un pacchetto di misure per circa 300 milioni di euro in sette punti sulle pensioni. È la proposta fatta ieri dal Governo ai sindacati, secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a Palazzo Chigi. Ma che, a quanto pare, non ha ancora soddisfatto le organizzazioni sindacali.
Tra le misure proposte l’esenzione dall’aumento a 67 anni per 15 categorie di lavori gravosi e la revisione del meccanismo di calcolo per l’adeguamento dell’età alla speranza di vita. L’esecutivo ha inoltre assicurato il riutilizzo delle risorse non spese per l’Ape social e l’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci nel sistema previdenziale.
“Credo sia stato fatto un buon lavoro, nelle condizioni date il Governo mette in campo un impegno finanziario importante. Ci sono le condizioni per dare un messaggio positivo al Paese, mi auguro che si possano concretizzare”, aveva premesso il premier Gentiloni aprendo il confronto.
Negativo il giudizio di Cgil: le risposte messe sul tavolo dall’esecutivo
“dalla mia organizzazione sono giudicate ampiamente insufficienti” e “si riferiscono ad una platea assolutamente insufficiente”, afferma Camusso, rimarcando che “le distanze sono ancora molto significative e le proposte fatte oggi non delineano una facile soluzione” per la Cgil.
Più possibilista si mostra, invece, la Cisl. Per la leader, Annamaria Furlan, invece, tra le proposte del governo
“alcune sono molto buone rispetto al giudizio della mia organizzazione e coerenti, altre vanno corrette e precisate meglio, altre mancano”.
Infine, per il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo:
“Bisogna allargare la platea e bisogna fare in modo che questa settimana maturino le risposte che abbiamo considerato un po’ insufficienti”.