A cura di Exante
ZCash è senza dubbio una delle criptovalute più interessanti nel panorama delle valute digitali. Diversamente dalle altre criptovalute, ZCash non ha avuto origine da misteriosi personaggi giapponesi o da carismatici giovanotti russo-canadesi. Al contrario, è stato creato nelle classi del dipartimento di crittografia di una delle più prestigiose università di scienze informatiche del mondo. Ciò spiega come mai ZCash non sia altro che un miracolo di ingegneria.
Nel maggio di quest’anno, il collettivo di hacker The Shadowbrokers ha fatto un annuncio. Il gruppo, che in quel momento aveva rilasciato exploit di computer e zero-days rubati all’American National Security Agency (NSA) per circa un anno, ha rivelato che sarebbe passato a un modello di abbonamento. È adesso possibile iscriversi alla loro “discarica illegale mensile” di exploit. Con sorpresa di tutti, il prezzo non è stato fissato in bitcoin. Al contrario, gli Shadowbrokers hanno chiesto 100 ZCash (circa 23.000 dollari in quel periodo).
ZEC è il risultato di un progetto che ha avuto le sue origini nelle classi impolverate dell’Università Johns Hopkins di Baltimora – famosa per il suo dipartimento di crittografia, in cui un team di “scienziati rock star”guidato da Zooko Wilcox ha collaborato per migliorare l’anonimato del bitcoin.
ZCash era basato sul progetto Zerocash. L’idea di base riguardava il fatto che, sebbene le criptovalute siano anonime, chiunque può ugualmente ottenere delle informazioni minando la blockchain – per esempio per quel che riguarda le abitudini di acquisti. Zerocash si estende su qualsiasi protocollo di moneta per renderlo ancora più anonimo tramite la creazione di una valuta separata che esiste insieme alla moneta di base. Questa tecnologia consente ad un utente di effettuare pagamenti completamente riservati utilizzando ad esempio due bitcoin e convertendoli in Zerocash. La nuova moneta creata possiede una prova di conoscenza zero che il mittente possieda la moneta di base, senza rivelare il valore della transazione o l’identità del possessore. Il ricevente può in seguito far tornare lo Zerocash nella valuta di base.
Questo progetto ha portato alla creazione di una valuta separata, lo ZCash, che possiede tutte le caratteristiche sopra menzionate, più un paio di extra. Suona tutto molto nerd, probabilmente perché lo è, tuttavia il valore di un livello aggiunto di tale crittologia avanzata non dovrebbe venire sottovalutato, specialmente adesso che sempre più governi stanno cercando mettere le loro mani normative sulle criptovalute.
ZCash è stato annunciato nel gennaio del 2016 e il trading è iniziato ad ottobre di quell’anno. L’andamento dei prezzi non somiglia affatto a quello del bitcoin. ZCash ha raggiunto la vetta subito dopo il suo lancio, per poi crollare immediatamente e non dare praticamente segni vitali da allora.
Gli investitori di ZCash non fanno giri sulle montagne russe. Investono perché ritengono che prima o poi la scienza alla base porterà la moneta a livelli più alti. Il fatto che alla fondazione ZCash sia stato recentemente riconosciuto lo stato di beneficenza pubblica, impegnandosi a migliorare pubblicamente l’anonimato e la privacy su internet, è un passo in quella direzione.
La tecnologia alla base possiede il potenziale per cambiare il mondo e diventare la principale infrastruttura pubblica di pagamenti.