La Corea del Nord dice no ai negoziati con Washington fino a che continueranno le esercitazioni militari di Usa e Corea del Sud. Lo ha ribadito in un‘intervista con Reuters, Han Tae Song, ambasciatore nordcoreano alle Nazioni Unite a Ginevra, aggiungendo che il programma nucleare di Pyongyang resterà come deterrente contro la minaccia nucleare Usa.
“Fino a che continuerà ad esserci una politica ostile contro il mio paese da parte degli Usa e fino a che continueranno i giochi di guerra alle nostre porte non ci saranno negoziati”, ha spiegato Han, aggiungendo di non avere informazioni su quando la Corea del Nord potrà tenere altri test missilistici, dopo quello di due mesi fa.
A questo proposito, fonti dell’intelligence di Seul avrebbero riferito che fino a fine anno la Corea del Nord potrebbe condurre ulteriori test balistici per perfezionare la sua tecnologia a lungo raggio e aumentare così la minaccia contro gli Stati Uniti.
Nel frattempo, nonostante gli accordi raggiunti lo scorso anno, e gli appelli del presidente Usa Donald Trump a opporre un fronte comune al regime nordcoreano, la Difesa di Seul, secondo quanto riferito dalla stampa giapponese, continua a limitare la condivisione dell’intelligence militare con Tokyo.
Il governo del presidente sudcoreano Moon Jae In si rifiuterebbe di adempiere al “General Security of Military Information Agreement” sottoscritto lo scorso anno dai due paesi, che li impegna a condividere l’intelligence militare con l’intermediazione degli Stati Uniti. Seul si è limitata a fornire le analisi delle proprie forze arate in merito agli ultimi test balistici di Pyongyang, ma rifiuta di condividere informazioni in merito, ad esempio, all’attività militare di Pechino nel Mar cinese meridionale.