Altro che fine del rally. Il mercato azionario americano ha davanti a sé ancora un anno, il 2018, in crescita. Ad una condizione, però: che il Congresso riesca ad approvare la riforma fiscale. Solo allora l’S & P 500 avrà il terreno fertile per chiudere il prossimo anno intorno a 2.850 punti, un valore che si colloca il 10,4% rispetto alla chiusura di lunedì (da gennaio 2017, l’indice benchmark ha guadagnato il 16%).
In caso di nulla di fatto, ovvero se dovesse naufragare il piano di riduzione delle tasse fortemente voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, allora le prospettive sarebbero di tutt’altro tenore: in questo caso le attese sono per uno S&P 500 intorno ai livelli di 2.450 punti, che rappresenterebbe un calo del 5% rispetto a lunedì.
L’ultima previsione della banca americana assume un tono decisamente più rialzista rispetto alla precedente. Ed arriva pochi giorni dopo che la pubblicazione dei consigli di investimento e le proiezioni positive sull’economia per il prossimo anno.
“La nostra ‘esuberanza razionale’ poggia su una combinazione di crescita economica americana e globale sopra il trend, tassi di interesse bassi ma lentamente in aumento e crescita dei profitti rafforzata dalla riforma delle imposte societarie che probabilmente sarà adottata all’inizio del prossimo anno”, si legge in una nota della banca ai clienti.
Goldman Sachs non è tuttavia la sola a vedere rosa sul 2018. Anche Bank of America Merrill Lynch prevede che nella prima metà del 2018 l’S&P 500 raggiunga un picco a 2.863 punti, l’11% in piu’ su lunedī; poi diventerà più difficile una continuazione del rally.