NEW YORK (WSI) – Fino a poco tempo fa, l’umanità ha trattato la Terra come una risorsa infinita ma con la crescita della popolazione terrestre nel corso del secolo scorso,abbiamo capito che in realtà così non è.
L’uomo ha sovrasfruttato l’oceano, immesso troppo carbonio nell’atmosfera e nei mari e spinto migliaia di specie all’estinzione e ora anche di alcuni metalli. Secondo una tabella periodica prodotta dall’American Chemical Society ci sono anche 44 elementi chimici che nei prossimi decenni sono destinate a scomparire.
Tra quelli che subiscono una “grave minaccia nei prossimi 100 anni” ci sono l’argento, l’elio, lo zinco e il gallio. Lo scrittore Robert Silverberg scrisse La morte di Gallio già nel 2008:
“Il numero atomico del gallio è 31. Si tratta di un metallo bianco-blu scoperto per la prima volta nel 1831, che possiede alcune proprietà inusuali, con un punto di fusione molto basso e la riluttanza all’ossidazione, che lo rendono utile come rivestimento per specchi ottici, una guarnizione liquida in apparecchi riscaldati e un sostituto del mercurio nelle lampade ultraviolette. E’ anche molto importante per rendere i display a cristalli liquidi utilizzati in televisori a schermo piatto e monitor per computer”.
Negli ultimi anni è aumentata la produzione di televisori a schermo piatto e monitor per computer e si ritiene che il gallio rappresenti lo 0,0015 per cento della crosta terrestre e non vi sono riserve concentrate. Il metallo viene ottenuto estraendola dallo zinco o dall’alluminio minerale o fondendo la polvere dei fumi di forno.
Il dottore Reller sostiene che entro il 2017 o giù di lì non ci sarà più nessuno da usare. Un altro elemento in pericolo di estinzione (numero 49 nella tavola periodica), simile per molti versi al gallio, è l’indio, usato come additivo della benzina, o come componente delle barre di controllo utilizzate nei reattori nucleari. Anche qui la speranza di usarla è di 10 anni all’incirca.
L’afnio, elemento 72, ha anche un destino segnato. Non abbiamo miniere di afnio intorno, si nasconde in quantità minime in minerali che contengono zirconio, da cui viene estratto da un processo complicato e viene usato molto nei chip dei computer. Persino lo zinco, il vecchio zinco comune legato al rame per fare l’ottone, e che gli Stati Uniti hanno usato per le monete ordinarie di un centesimo quando il rame era in scarsità di approvvigionamento nella seconda guerra mondiale, ha una data di estinzione che il dottor Reller dà al 2037. Lo zinco non è mai stato raro ma l’offerta è finita e la domanda infinita.