Il Cancelliere dello scacchiere britannico Philip Hammond ha comunicato un taglio nelle prospettive di crescita del Regno Unito per il 2018. Il dato è rivisto all’1,4%, dal precedente 1,6 comunicato lo scorso marzo. La crescita è stata aggiustata al ribasso per tutti gli anni futuri fino al 2021. Il calcolo è stato effettuato dall’Office of budget responsability che prima del referendum sulla Brexit intravedeva una crescita del 2,2% nel 2018.
Per fronteggiare ogni possibile direzione che prenderanno i negoziati sulla Brexit, il governo ha messo da parte nel budget dei prossimi due anni ulteriori 3 miliardi di sterline.
“Mentre lavoriamo per raggiungere questa partnership profonda e speciale”, con l’Europa, “siamo determinati a garantire che il paese sarà preparato per ogni possibile risultato”, ha dichiarato Hammond, “abbiamo già investito quasi 700 milioni di sterline in preparativi per la Brexit e oggi metterò da parte, per i prossimi due anni, altri 3 miliardi di sterline e sono pronto a stanziare ulteriori somme se e quando necessario”.
Complessivamente si restringerà il disavanzo pubblico, rispetto a quanto previsto, da 40,8 miliardi della previsione di marzo a 39,5 per il 2018-19.
Sul fronte fiscale la soglia per il pagamento dell’imposta sui redditi sarà innalzata a 11.850 sterline, per l’aliquota base de l20% e a 46.350 per l’aliquota al 40%. Annunciata poi l’abolizione dell’imposta di bollo sugli acquisti di prima casa, sulle proprietà con valore fino alle 300mila sterline
Fra gli altri interventi è stato annunciato un inasprimento delle imposte sulle sigarette, che faranno lievitare i prezzi complessivi di questa categoria del 6%. Hammond ha poi sottolineato la volontà di investire in nuove tecnologie:
“Un nuovo business tecnologico è finanziato ogni ora e voglio che sia ogni mezz’ora. Oggi investiamo oltre 500 milioni di sterline in una serie di iniziative, dall’intelligenza artificiale al 5G e alla banda larga a fibra piena. Supportiamo l’innovazione normativa con un fondo pionieristico e una nuova commissione sui dati geospaziali per sviluppare una strategia” che sostenga “la crescita economica e che aiuti le nostre start-up tecnologiche a raggiungere maggiori dimensioni”, ha dichiarato Hammond.
Economisti: bilancio “poco coraggioso e conservativo”
Il segretario delle Finanze britannico Hammond ha cercato di presentare il bilancio come lungimirante ma in realtà si sta preparando ad affrontare le avversità, secondo gli economisti di Aberdeen Standard Investments. “C’è un turbinio di politiche in qualunque ambito, dalla matematica all’intelligenza artificiale ai collegamenti dei trasporti”, commenta Lucy O’Carroll, Chief Economist del gestore. “Ma il fatto che l’Office for Budget Responsibility abbia rivisto al ribasso le previsioni dimostra che la portata delle sfide che il Regno Unito ha davanti a sé è del tutto preponderante rispetto all’impatto delle misure che ha delineato”.
“Intanto i fondi per la guerra del Ministro si sono ridotti a 14 miliardi di sterline. Hammond ha cercato di inquadrare il tutto come una sua scelta ma è la conseguenza di una dura realtà economica. Si tratta anche di uno scarso margine di manovra se si considera che il gettito fiscale totale e la spesa pubblica si attestano a centinaia di miliardi all’anno. La misura inattesa che ha annunciato è stata l’imposta di bollo per chi acquista per la prima volta. L’offerta è il vero problema per il mercato immobiliare residenziale nel Regno Unito e l’annuncio di Hammond rischia semplicemente di alimentare la domanda e quindi i prezzi”.
“Hammond è come Davide che lancia sassi ad un Golia che impersona le sfide di produttività e di crescita che il Regno Unito si trova ad affrontare dopo la Brexit. Quella di oggi avrebbe potuto essere un’ottima opportunità per farsi un’opinione precisa e a lungo termine del futuro del Paese, per prendere di petto la performance in termini di produttività del Paese. Un’economia in espansione sosterrebbe la fiducia, la spesa e il gettito fiscale, e da ultimo anche le finanze pubbliche ne trarrebbero beneficio.
“Sfortunatamente il ministro manca del capitale politico necessario ad avere un approccio così dinamico e data la sua natura cauta probabilmente l’ha considerato soltanto parzialmente. Ha perso quindi la chance di trasformare un bilancio evolutivo in uno rivoluzionario”.
Da parte sua Michael Metcalfe, responsabile globale macro strategy di State Street Global Markets, ha così commentato il piano di bilancio e il fatto che il Regno Unito è stato l’unico paese in Europa a tagliare le stime sulla crescita:
“Il Governo ha stanziato dei fondi per supportare la preparazione del contingency plan della Brexit, ma dal budget è emerso che le vere sfide che attendono i mercati del Regno Unito provengono dall’Office for Budget Responsibility (OBR) e dal calo significativo delle prospettive di crescita del paese. L’inflazione, che resta ancora elevata, e la riduzione attesa della crescita porteranno a uno scenario potenzialmente difficile per i mercati, senza tenere conto delle incertezze politiche create dalla Brexit”.