Un inventore statunitense di soli 18 anni sta lavorando a una tecnologia innovativa che, secondo le aspettative del suo creatore, potrebbe aiutare a combattere il riscaldamento globale e le emissioni serra. Si chiama Ethan Novek, vive in Connecticut, e, secondo la rivista Quartz, è il caso di prestare attenzione a quanto sta facendo. Tenendo conto che l’80% dell’energia mondiale viene ancora prodotta tramite combustibili fossili, il sistema del giovane Novek punta a ridurre drasticamente le emissioni derivanti da questi processi “tradizionali”, in un modo più economico rispetto a quanto non sia possibile al momento.
Il passaggio alle energie rinnovabili, potrebbe rivelarsi troppo lento perché i target di Parigi siano rispettati. Per favorire la riduzione delle emissione esistono già da decenni tecnologie per “risucchiare” la CO2 risultante dalla combustione, il cui utilizzo è stato recentemente sollecitato anche dall’Economist. Problema: l’implementazione di questi sistemi è troppo costosa perché possa prendere piede, in particolare perché coinvolge l’utilizzo di un componente relativamente costoso, le ammine, la cui separazione dalla CO2, dopo il processo chimico necessaria a separarla dai gas di scarico, richiede molta energia – e altre emissioni.
Novek, armeggiando nel laboratorio di chimica del liceo, è riuscito a separare la CO2 dall’ammoniaca (le ammine sono derivati di quest’ultima) con i pochi mezzi a disposizione. Nel tentativo di produrre urea in un esperimento, Novek ha mixato dell’etanolo con bicarbonato d’ammonio, un sale usato come lievito nell’industria e composto da anidride carbonica e ammoniaca. Una volta scaldato il mix Novek notò come il composto producesse bolle: era la CO2 che si separava dall’ammoniaca. In quel momento il ragazzo ipotizzò l’utilizzo del sistema nelle tecnologie di cattura dell’anidride carbonica. Da allora il giovane ha già fondato la sua compagnia e il primo impianto di prova.
Il progetto pompa i gas di scarico in una soluzione di acqua e ammoniaca, la quale reagendo con la CO2 forma un sale, il bicarbonato d’ammonio. A quel punto i gas inerti, ossigeno e azoto vengono rilasciati nell’atmosfera. Successivamente un solvente si aggiunge al mix restante e si separa la CO2 dall’ammoniaca. L’ultimo passaggio, come avviene già nei sistemi attuali, consiste nello stoccare l’anidride carbonica sottoterra, mentre l’ammoniaca può essere riutilizzata nel processo.
Attualmente Novek ha assicurato alla sua società un finanziamento da parte di un investitore, la cui identità è riservata, per la costruzione di un impianto pilota che utilizzi i gas di scarico di una centrale elettrica o di un’industria chimica per catturare mille chili di anidride carbonica al giorno. Allo stesso tempo il 18enne ha fatto richiesta per l’assegnazione di tre milioni di dollari messi a disposizione dal dipartimento dell’Energia americano.