ROMA (WSI) – Non so, non ricordo, non rammento, non è che posso ricordarmi tutto sono alcune delle riposte che l’ex presidente della banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin ha fornito in audizione dinanzi alla commissione banche presieduta da Pier Ferdinando Casini.
“Questa audizione la chiamerei io non ricordo. Veramente assurdo. Avremmo dovuto sentirlo attraverso una audizione testimoniale, ma non si è potuto fare proprio perché indagato”.
Così il pentastellato Alessio Villarosa presente all’audizione.
“I rapporti con le istituzioni sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e disponibilità perché questa era la filosofia del nostro cda. Non c’è stata nessuna pressione da nessuno e in nessun modo, era una idea del cda e del sottoscritto di avviare un processo con Veneto Banca”.
Così l’imprenditore viticolo alla guida per 19 anni della Popolare vicentina che ha portato al fallimento. In merito all’Opa su Etruria predisposta dalla banca a cui però l’istituto aretino diede risposta negativa Zonin afferma:
“Su Etruria cè stato un dossier di Lazard che diceva che sul mercato c’era qualche opportunità e Rotschild ci aveva indicato che era possibile acquisire Etruria. Quest’ultima aveva infatti due vantaggi per la Vicenza: noi eravamo già presenti in Toscana attraverso Cariprato e con Etruria saremmo diventati secondo istituto in Toscana dopo Mps. Ci siamo rivolti a Mediobanca come advisor per vedere il range in cui era possibile trattare sul prezzo”.
In merito al fenomeno delle ‘porte girevoli‘ di ex funzionari pubblici assunti dalla banca, Zonin risponde:
“Anche ora Unicredit ha preso il top della Banca d’Italia (Fabrizio Saccomanni ndr) e dico che ha fatto benissimo. Non era compito del presidente assumere personale, veniva assunto dal dg che faceva le sue scelte e, se si trattava di dirigenti, portava il nome in consiglio. Le cose le ho viste dopo quando arrivavano in consiglio. Io comunque guardo se le persone sono brave serie e se sanno portare avanti la banca, il resto non è compito mio”.
All’uscita dalla commissione, una folla di giornalisti assedia Zonin che si dice molto tranquillo e a chi fa notare che i risparmiatori della popolare non sono tanto tranquilli, l’ex presidente glissa e aggiunge:
“Ho perso anch’io (…) I tanti ‘non ricordo’? Sono anziano e smemorato”.