Lavoro: dopo due anni di crescita, calano contratti a tempo indeterminato
ROMA (WSI) – Prima lieve flessione dopo due anni e mezzo per i contratti a tempo indeterminato che calano di 6mila unità. Lo rende noto la nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione diffusa da Istat, Ministero del lavoro, Inps, Inail e Anpal relativa al terzo trimestre dell’anno.
Nel complesso invece cresce l’occupazione su base annua con il tasso di disoccupazione che si riduce su base annua di 0,4 punti) attestandosi all’11,2% e resta stabile in termini congiunturali mentre quello di inattività diminuisce in entrambi i periodi (-0,3 e -0,6 punti) al 34,4 per cento.
“Le dinamiche del mercato del lavoro si sono sviluppate in un contesto di significativa e persistente crescita del prodotto interno lordo, che ha segnato nuovamente un aumento congiunturale dello 0,4% con un tasso di crescita tendenziale all’1,7%; l’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) mostra una dinamica pressoché analoga a quella del Pil (+0,5% sotto il profilo congiunturale e +1,3% in termini tendenziali)”.
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Le borse di Hong Kong e Shanghai terminano il mese di novembre con risultati contrastanti. Nonostante le incertezze economiche, l’indice Hang Seng vede una crescita costante nel 2023, mentre Shanghai registra un leggero aumento mensile.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Svizzera ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il Ministero dell’Economia ha confermato i dati precedenti, indicando che il calo è dovuto a una diminuzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nelle costruzioni, oltre a un rallentamento nel settore chimico-farmaceutico.
Il MoU si propone di effettuare attività di ricerca e sviluppo nelle aree geografiche di comune interesse, inclusi alcuni Paesi coinvolti dal Piano Mattei
Piazza Affari poco mossa in apertura. Oggi il dato sull’inflazione dell’eurozona, sotto la lente della Bce