ROMA (WSI) – E’ bufera sulla Boschi. Dopo l’ammissione da parte dell’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni di un incontro con l’allora ministro per le riforme del governo Renzi in merito al crac della banca Etruria, di cui il padre era vicepresidente, l’opposizione chiede la testa della sottosegretaria.
Mario Calabresi, direttore di Repubblica in un lungo editoriale chiede alla Boschi di fare un passo indietro per salvare il Partito democratico. Dal canto suo la sottosegretaria, intervistata da La Stampa, parla di una caccia alla donna.
“Io mi sono informata sul se, non ho chiesto di. É una informazione, non una pressione. C’è una differenza abissale (…) Non ho fatto pressioni, non ci sono stati favoritismi, mio padre è stato commissariato, mio fratello si è licenziato per non creare difficoltà ad altri dipendenti. Se qualcuno mi dimostra che ho favorito i miei, tolgo il disturbo domattina. Io penso di averli danneggiati, ma è un’altra storia. Rivendico invece il fatto di aver chiesto informazioni. Sarebbe stato assurdo il contrario (…) Il tentativo è quello di trovare un ottimo capro espiatorio per non discutere delle vere vicende che hanno riguardato il sistema bancario italiano. Io non mi faccio utilizzare come foglia di fico per coprire chi ha sbagliato in questi anni”.
Alla domanda se non abbia mai pensato, per il bene del Pd, di rinunciare alla candidatura, la Boschi risponde seccamente:
“Io non ho un problema personale (…) La decisione però spetta al Pd e ai cittadini: io nel frattempo lavoro e vado avanti”.
Scende in campo a difesa della Boschi il candidato premier del Pd Matteo Renzi:
“Condivido le sue parole, sulla vicenda banca Etruria si è aperta una ‘caccia alla donna’. Le banche non sono il problema principale del Paese ma sono stati bruciati, tra il 2011 e il 2016, 44 miliardi di euro e la colpa sarà sicuramente di chi ha rubato. Ma chi ha rubato deve essere giudicato senza scorciatoie nei tribunali”.