Nella classifica diffusa martedì da CoinMarketCap, la criptovaluta che si è apprezzata di più nell’anno che si è concluso è Ripple, dal nome della startup Usa nata nel 2012 che ha usato la tecnologia blockchain per sviluppare una rete di pagamenti per banche, scambi di valute digitali. Ripple ha guadagnato il 36,018% contro l’1,318 realizzato da Bitcoin.
Questa particolare classifica misura la crescita, perché per capitalizzazione e prezzo unitario il Bitcoin resta la valuta più importante, ma riesce comunque a dare una misura del fenomeno Ripple, che passa dagli 0,006 centesimi di dollaro di un anno fa agli attuali quasi 2,5 dollari. Quanto a capitalizzazione, Bitcoin ha un valore di mercato di oltre 230 miliardi di dollari, ma Ripple scala posizioni e ha adesso superato Ethereum, piazzandosi al secondo posto con una capitalizzazione al di sopra dei 90 miliardi.
La seconda valuta digitale in graduatoria, Nem, si è apprezzata del 29.842%, ma vale ancora poco più di un dollaro. Il successo di Ripple è arrivato proprio negli ultimi giorni del 2017, a seguito della comunicazione da parte di un consorzio di banche asiatiche sul raggiungimento di un accordo per una sperimentazione per l’uso della criptovaluta come base per un nuovo sistema di carte di pagamento. Alla vigilia di Natale la criptovaluta ha superato la quota di un dollaro e venerdì prima di Capodanno, quella di due dollari.
Ripple ha sviluppato caratteristiche per ovviare al problema della scarsa utilizzabilità nei circuiti finanziari “ufficiali” delle criptovalute. Usa per le transazioni una valuta digitale denominata Xrp, che ha un tempo di settlement di quattro secondi, inferiore a quello di oltre due minuti di Ethereum e all’ora richiesta da Bitcoin per la certificazione della transazione.