ROMA (WSI) – Dietrofront del Movimento Cinque Stelle sull’euro. Uno dei cavalli di battaglia di Grillo e soci era proprio il referendum sull’euro, l’Italexit come è stata ribattezzata dalla stampa. Prima i toni più pacati e ora arriva la marcia indietro.
A metterla il candidato premier pentastellato Luigi Di Maio che dal salotto televisivo di Porta a Porta ammette:
“Io sono molto ottimista sulla situazione sia dell’Unione Europea sia dell’Unione monetaria, perché rispetto al 2013, quando siamo entrati in parlamento, la situazione politica è cambiata a livello europeo: abbiamo la Germania che non riesce a fare un governo da novantacinque giorni, la Francia che ha i partiti tradizionali ridotti ai minimi termini da Macron, la Spagna che ha un governo di minoranza, il Portogallo che ha un governo di minoranza. (…) Sicuramente in questo momento il quadro europeo vede non più quel monolite che era lasse franco-tedesco, ma c’è un momento in cui l’Italia può contare di più a quei tavoli, e quindi io non credo che sia più il momento per l’Italia di uscire dall’euro: infatti io parlo del referendum come extrema ratio”.
“Una straordinaria giravolta”, sottolinea Maurizio Martina mentre Benedetto Della vedova di +Europa attacca: “è una banderuola che gioca con il Paese”. Rimanendo in tema Europa Di Maio aggiunge:
“Restare nei parametri del 3% non funziona. Dobbiamo superarli e fare investimenti ad alto deficit, così c’è più gettito per lo Stato e si paga il deficit”.
E contro chi sottolinea che il Movimento da solo non può andar da nessuna parte Di Maio risponde:
“L’obiettivo è avere il 40%, in caso contrario il mio appello la sera delle elezioni si rivolgerà ai gruppi. Incontreremo chi risponderà per una maggioranza sui temi che presenterà al Colle”.