La flat tax, ovvero un sistema fiscale non progressivo in cui si applica una sola aliquota indipendentemente dal livello di reddito dei singoli, sempre più al centro della campagna elettorale, non piace al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che, ieri, ospite alla trasmissione in 1/2 di Lucia Annunziata, ha bollato la proposta come
“il tipico prodotto da bacchetta magica perchè con l’introduzione sembra arrivi una semplificazione e l’abbattimento delle tasse”.
E rivolgendosi a chi la sostiene (la proposta del centrodestra è del 23%, per tutti ndr) chiede: “diteci dove trovate decine e decine di miliardi che servono”.
“Capisco che dire flat tax suscita entusiasmo per chi pensa di votare in base a questa ma produce un effetto regressivo ben noto di beneficio ai ricchi” ha aggiunto.
Per quanto riguarda le previsioni sull’anno in corso, Padoan ha detto:
“Il 2018 l’Italia continuerà con una crescita più elevata di quella del 2017 perchè ha preso un suo abbrivio strutturale, le imprese stanno investendo, il debito si è stabilizzato e inizierà a scendere in modo visibile, il sistema bancario è stato messo in sicurezza”. Ma, avverte Padoan, sarà così se ci saranno “le condizioni politiche”. “Il problema – ha aggiunto – è la governabilità”.
Per il ministro la vera contrapposizione è oggi, in vista del voto,
tra “chi vuole smantellare tutto”, dal Jobs Act alla legge Fornero, e “chi vuole andare avanti per quella strada perchè pensa che è la direzione giusta“; “Mi auguro – dice – che tutto quello che è stato fatto in questi anni possa essere preservato e rafforzato, quello che ci chiedono dal resto del mondo ed è quello che chiedono i mercati“.
Sul fronte politico, duro il giudizio sul Movimento 5 Stelle.
“E’ un pericolo per la stabilità e la sostenibilità del paese, dovuto spesso a una grande incompetenza”, attacca il ministro, che sarà candidato con il Pd, che del movimento “si è fatto una idea guardando due esperienze: la non amministrazione di due importanti città del paese e i rapporti con loro che ho avuto in Parlamento”.
Con Liberi e Uguali “su alcuni temi c’è molta comunanza di interessi”.