“E’ vero ho dato ordine di comprare quote delle Banche Popolari ma non sapevo che il decreto sarebbe arrivato così a ridosso. E’ tutto ridicolo”. Così Carlo De Benedetti nel corso di un’intervista ad Ottoemezzo il programma televisivo condotto da Lilli Gruber su La7.
Il caso risale a gennaio del 2015 quando l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi disse all’ingegnere di varare la tanto attesa riforma delle Popolari. Successivamente De Benedetti al telefono con il suo broker ordinò di investire 5 milioni di euro nelle stesse Popolari guadagnandoci circa 600 mila euro i pochi giorni. Alla domanda della Gruber se l’informazione di Renzi è stata decisiva per procedere all’acquisto De Bendetti si difende:
“La riforma delle Popolari era un segreto di Pulcinella. Era anche nel programma di Renzi. Lui mi ha semplicemente detto “Quella cosa la faremo”, non ha mai usato la parola decreto e nulla che determinasse la data. Io ho dato l’ordine di comprare delle azioni, ma contemporaneamente ho dato l’ordine di ‘hedgiare’, cioè mi sono coperto dalla discesa della Borsa. E questo costa dei soldi. Se uno sa che la cosa si fa la settimana dopo non fa la protezione, non c’è ragione”.
Sulla telefonata intercorsa con il suo broker, l’ingegnere dice di aver sbagliato a parlare con il suo intermediario finanziario delle Popolari anche perché non sapeva che il suo broker era intercettato, cosa che è obbligatoria per legge.
“Una cosa del tutto pleonastica che non aggiungeva niente”.
Sul fatto che il broker, oggi indagato per insider trading, ha usato la parola decreto senza conoscerne il significato a detta di De Benedetti è per ignoranza di termini legislativi.
“Non conosce la differenza tra decreto e proposta di legge”.