Usa, nuovi sussidi di disoccupazione ai minimi di 45 anni
Gli Stati Uniti hanno presentato il numero di nuove domande di disoccupazione minore degli ultimi 45 anni la settimana scorsa. Il calo tuttavia, più intenso delle previsioni, potrebbe dipingere un quadro più roseo del mercato del lavoro americano dal momento che i dati di ben sette stati si basano su stime. I nuovi sussidi sono scesi di 41 mila unità a un valore allineato ai fattori stagionali pari a 220 mila nella settimana conclusasi il 13 gennaio. Si tratta del livello più basso da febbraio 1973. È anche la 150esima settimana di fila che i sussidi rimangono sotto la soglia di 300 mila, la striscia più lunga dal 1970.
Il Dipartimento del Lavoro Usa ha comunicato inoltre che le richieste di indennità di disoccupazione della settimana precedente sono state lasciate invariate, senza revisioni. Gli economisti interpellati da Reuters si aspettavano in media una discesa a quota 250 mila sussidi di disoccupazione, con gli analisti che citano le difficoltà incontrate ad adeguare i dati alle oscillazioni stagionali per via di elementi come meteo e date delle festività. La media a quattro settimane, considerata un valore meno volatile e quindi più affidabile, è calata di 6.250 domande a 244.500. Il mercato del lavoro americano è vicino alla piena occupazione, con un tasso di disoccupazione che si attesta sui minimi di 17 anni al 4,1%.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.