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Bitcoin, cinque segreti per essere un crypto trader di successo

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A cura di Matteo Oddi

Le opportunità offerte dalle criptovalute nel campo del trading di medio e breve periodo sono notevoli. Ad oggi la volatilità che contraddistingue bitcoin e altcoin (e che secondo i critici rende ancora legittimamente impensabile ritenere questi assets come possibili strumenti di pagamento) ha regalato oscillazioni che, se sfruttate abilmente, possono portare guadagni interessanti a più di un trader.

Eppure bisogna ricordarsi di guardare quei profitti a fronte di un vecchio adagio, molto famoso nel mondo del Forex, per cui solo il 5% dei trader riesce a guadagnare denaro grazie alle sue operazioni.

Ma come è possibile tradurre quell’avvertimento in un mercato giovane e rischioso come quello delle criptovalute, abituato a rialzi parabolici e discese da capogiro? Abbiamo posto la domanda da un milione di dollari (o di bitcoin se preferite) ad Anatoliy Knyazev co-fondatore di Exante e trader con più di 15 anni di esperienza. Secondo Knyazev sono 5 i pilastri principali «..sono accorgimenti che sicuramente possono tornare utili ad ogni neo-trader che si avventura in questo settore»

1. Investi solo quello che sei disposto a perdere. In un mercato non regolamentato come quello delle criptovalute, la garanzia di riottenere i fondi investiti è la prima cosa di cui scordarsi. Infatti i pericoli per un portafoglio di criptovalute non arrivano solo da crash e flessioni, ma da fattori esterni come attacchi informatici piattaforme di scambio, bug di wallet e azioni di regolatori come governi e banche centrali. E ogni crypto-trader farebbe bene a ricordare che le difese contro questi avvenimenti sono minime se non addirittura inesistenti.

2. Occhi puntati sul bitcoin. Gran parte delle altcoin godono di una correlazione molto più forte nei confronti del bitcoin piuttosto che ad una qualsiasi altra fiat. E non riguarda solo le small cap del settore: il token ADA di Cardano, la quinta criptovaluta più capitalizzata sul mercato, non gode di alcun cross con le monete tradizionali. In questo contesto è facile osservare il ripetersi di un fenomeno:

  • Quando il prezzo del bitcoin cresce di molto, quello delle altcoin va giù a causa delle persone che rientrano sul BTC per godere del trend rialzista;
  • Quando il prezzo del bitcoin Bitcoin registra un forte calo, questo si ripercuote anche sulle altcoin, perché la gente tende a chiudere le posizioni e tornare in fiat.

3. Diversificazione. Si può dire ogni male possibile delle criptovalute, ma di sicuro, con oltre 1450 token presenti sul mercato, non possiamo definirlo un settore che non offre opportunità in sede di diversificazione del portafoglio. I traders possono sfruttare questo stato delle cose in modo saggio, classificando i vari progetti secondo la loro unicità e il loro potenziale o gettando uno sguardo a indicatori che aiutano a determinare la forza del trend di una criptovaluta in particolare, per esempio servendosi di strumenti come Crypto Watson, un bot che rivela il sentiment del mercato.

4. L’avidità non funziona sempre. Meglio a tenere a freno il Gordon Gekko che si agita dentro di te. Se neanche un rialzo del 30% ti convince a portare a casa i profitti, nell’attesa spasmodica di rendimenti ancora più ampi, cerca quantomeno di stabilire un punto certo di chiusura della posizione, in modo da riprogrammare di volta in volta il rientro sul mercato con un metodo e non guidato da uno stato di aspettative euforiche.

Altrimenti il prossimo dump potrebbe portarsi via tutti i tuoi potenziali guadagni o, peggio ancora, generare una perdita catastrofica.

5. Imposta lo stop loss. A corollario della regola precedente, decidere un punto di perdita accettabile aiuta a fornire un punto di riferimento e a disciplinare la propria attività di trading attraverso delle regole. Soprattutto quando un crollo generalizzato investe le altcoin, poter contare su uno stop loss può rivelarsi un’arma preziosa per poter chiudere posizioni in attivo e poi rientrare a prezzi più bassi.